Ragusa – Aeroporto di Comiso “pronto” ma senza aerei, arredi e servizi

COMISO (RG) – Era il 30 aprile del 2007 quando Massimo D’Alema, allora ministro degli Esteri, inaugurava l’aeroporto di Comiso, intitolandolo a Pio La Torre. Nessun volo, se non quello appunto inaugurale, è però mai atterrato a Comiso, né decollato. A sei anni da quel primo taglio del nastro, la grande incompiuta ipparina sarebbe pronta alla vera apertura: proprio ieri, infatti, il sindaco di Comiso Giuseppe Alfano, le istituzioni iblee e tutta la rappresentanza politica hanno inaugurato per la seconda volta lo scalo decretandone, in teoria, la reale e tanta agognata operatività.
“Nonostante le perplessità di molti – ha detto il primo cittadino durante l’inaugurazione – tra dieci minuti l’aeroporto sarà aperto al traffico civile: ancora stamattina c’era chi tentava di sminuire questa struttura e il nostro lavoro. Oggi, però, oltre a essere il grande giorno che aspettiamo da anni, è anche il momento dei ‘grazie’ . Se siamo riusciti ad aprire l’aeroporto è anche per chi, a vario titolo, ha contribuito attivamente ed ha aiutato in vari ambiti. Un ringraziamento va prima di tutto all’aeronautica militare – ha aggiunto – che ci ha concesso il sedime aeroportuale e tutte le strutture su cui possiamo contare nell’espletamento delle varie operazioni. Anche i rappresentanti dello Stato ci hanno aiutato molto, così come la Regione siciliana, con il presidente Raffaele Lombardo prima e con Rosario Crocetta poi. Grazie anche ai deputati regionali, in particolare a quelli della provincia di Ragusa, all’Enav, all’Enac, ai sindaci dei comuni iblei e all’ex presidente della provincia Franco Antoci, ma anche ai soci della Soaco e alla Sac, che in questi mesi hanno lavorato alacremente, e alle Forze dell’Ordine e ai Vigili del fuoco che fanno già servizio, qui, da una settimana. Naturalmente – ha concluso – l’aeroporto di Comiso apre per i lavoratori e per il territorio, grazie allo sviluppo che questo scalo porterà”.
Anche se il secondo nastro inaugurativo è stato tagliato, però, le perplessità per il futuro dello scalo ibleo rimangono. La struttura, di per sé, è comunque esigua: con tre gates, un paio di metal detector e dieci banchi per il check-in, infatti, le aspettative devono necessariamente mantenersi basse. La cosa più impellente rimangono però le compagnie aeree: Rosario Dibennardo, presidente della Soaco, intervenendo all’inaugurazione, ha assicurato che a breve, e nel dettaglio tra qualche settimana, arriveranno i primi contratti. Secondo qualche indiscrezione, dovrebbero essere cinque le compagnie che potrebbero accettare di volare da e per Comiso in modo da avviare l’infrastruttura che, come già detto, è costata alla collettività circa 40 milioni di euro. Inoltre, mentre il piano inferiore sembra già essere pronto ad accogliere i primi passeggeri e i primi aerei, in quello superiore mancano ancora tutti gli arredi, le attività commerciali sono ancora inesistenti e in alcune toilette mancano addirittura i sanitari. Considerata quindi la “fretta” e l’impellenza dell’ennesima inaugurazione e, perché no, la prossimità delle elezioni amministrative, tutti i cittadini si augurano che non si sia trattata di una mera passerella elettorale anche perché saremmo davanti a un’altra mortificazione del territorio ragusano. A sottolineare questo, anche una protesta dei precari di Comiso e di altri dipendenti che, in questi mesi, hanno perso il lavoro.