Riportiamo alcuni dei passaggi più gravi del discorso di Napolitano.
È emerso (…) un drammatico allarme per il rischio ormai incombente di un avvitarsi del Parlamento in seduta comune nell’inconcludenza, nella impotenza ad adempiere al supremo compito costituzionale dell’elezione del Capo dello Stato.
Applausi.
Quanto è accaduto qui nei giorni scorsi ha rappresentato il punto d’arrivo di una lunga serie di omissioni e di guasti, di chiusure e di irresponsabilità.
Applausi.
Negli ultimi anni (…) hanno finito per prevalere contrapposizioni, lentezze, esitazioni circa le scelte da compiere, calcoli di convenienza, tatticismi e strumentalismi. Ecco che cosa ha condannato alla sterilità o ad esiti minimalistici i confronti tra le forze politiche e i dibattiti in Parlamento.
Applausi.
Sulla base dei risultati elettorali (…) non c’è partito o coalizione (omogenea o presunta tale) che abbia chiesto voti per governare e ne abbia avuti a sufficienza per poterlo fare con le sole sue forze.
Applausi.
Tutte le forze politiche si prendano con realismo le loro responsabilità.
Applausi.
Inizia per voi un lungo cammino da percorrere, con passione, con rigore, con umiltà.
Applausi.
Ribadiamo ancora che queste considerazioni non sono antipolitica, ma quello che pensa la gente. Basterebbe che lor signori viaggiassero su tram, autobus e metropolitane per sentire quello che pensa il popolo, anziché in lussuose auto blu per proteggerli non si sa da che cosa o da chi.
Dopo il via libera della Commissione Ue, che ha chiuso la procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia, seppure imponendo sei prescrizioni pesanti, già descritte in un precedente editoriale, il Governo non dovrebbe perdere neanche un minuto per varare un pacchetto di norme aventi i seguenti obiettivi.
Il taglio della spesa improduttiva, a cominciare da quella destinata a politici, partiti e burocrati, per destinare le risorse liberate a detassazione dei redditi bassi (aliquota 23%); riduzione del cuneo fiscale di almeno cinque punti; detrazione dell’Irap dall’Ires; assunzioni a previdenza zero dei giovani fino a trent’anni; detassazione per ricerca, nuovi investimenti, startup e sostegno (non aiuto) a tutte le imprese del settore turistico diretto o indiretto.
Non c’è più tempo. Ogni istante perduto fa aggravare la malattia sociale ed economica.