Catania può rifiorire in soli due anni

Mi scuseranno i lettori nazionali e regionali se, per una volta, mi occupo di Catania. La città è divenuta metropolitana con la legge 7/2013, con un bacino di abitanti di ben 650 mila unità. Nella prossima consiliatura dovrà occuparsi di un coordinamento dei servizi intercomunali, atteso che la Provincia regionale diventerà, secondo la Lr citata, un Consorzio di Comuni.
I cittadini catanesi, che sceglieranno il prossimo sindaco, dovrebbero fare un’analisi preliminare, consistente nell’esame a quello uscente. Raffaele Stancanelli, nel forum pubblicato ieri, ha elencato i risultati che ha conseguito la sua amministrazione in questi cinque anni. Ogni lettore dovrà farsi un’idea se essi siano stati congrui e veri, e decidere di conseguenza se promuoverlo o bocciarlo.
Solo dopo questa analisi preliminare i cittadini possono decidere se ridargli il consenso o rivolgere la propria attenzione agli altri cinque candidati.

Fra essi, uno è ben conosciuto, Enzo Bianco, e ha dimostrato di saper amministrare la città nelle sue consiliature, anche se poi ha lasciato l’amministrazione un po’ prima del tempo, per andare a fare il ministro dell’Interno.
Ma se c’è oggi un centro storico vivo, pullulante di persone, attrattivo, nonostante sia carente di eventi e manifestazioni, sicuramente bisogna ricordarsi che è stato merito della sua amministrazione.
Gli altri quattro candidati non hanno esperienze politico-amministrative e hanno esposto le proprie idee sul nostro quotidiano ieri.
Guardando avanti, la questione che devono porsi gli elettori è come fare perché Catania rifiorisca nei prossimi due anni e, nel corso dell’intera consiliatura, possa ritornare all’attività che l’ha fatta denominare Milano del Sud.
Ciò, nonostante i tagli dei trasferimenti statali e regionali. Essi debbono essere compensati con i tagli della spesa improduttiva per diminuire le uscite e con l’attivazione di una serie di iniziative per aumentare le entrate.
Perché ciò avvenga, è necessario che si affidi la responsabilità gestionale del Comune a un’unica persona che abbia riconosciute capacità manageriali, per realizzare l’obiettivo indicato.
 

Tale professionista dovrebbe accentrare la gestione del bilancio, dell’economia, del personale e delle partecipate: un assessore super partes, alle dirette dipendenze del sindaco, ma con pieni poteri per attuare le sue linee programmatiche aventi come obiettivo, appunto, far rifiorire Catania in soli due anni.
Nella pagina pubblicata ieri abbiamo elencato tutte le manovre per aumentare le entrate e per qualificare le uscite. Qualificare significa operare riduzioni di spesa che non serve a produrre in modo efficace i servizi, in altre parole tagliare gli apparati, e destinare il massimo possibile di risorse risparmiate per aprire i cantieri di opere pubbliche, utilizzando tutti i fondi europei, quelli statali e perfino indebitandosi con la Cassa depositi e prestiti per ulteriori finanziamenti delle medesime opere.
Il secondo punto della qualificazione delle spese riguarda l’organizzazione di eventi non in modo sporadico, ma sistematico, coinvolgendo le categorie.

Quali categorie? Albergatori, ristoratori, negozianti, guide turistiche, dirigenti di musei e pinacoteche, Soprintendenza e ogni altro soggetto che possa convergere in un’azione attrattiva di convegni e congressi da tutto il mondo e di turisti di tutto il mondo.
Perché venga la gente ed abbia un’ottima impressione occorrono tre condizioni: che la città sia pulita; che tutto il territorio comunale venga presidiato acca24 dal Corpo dei vigili urbani, rinfrancato, riqualificato, cui dare l’onore di esaltare l’immagine di Catania con il proprio lavoro; che tutti i servizi funzionino perfettamente.
Vi è un altro punto qualificante: mettere l’amministrazione comunale sul sito in modo che la trasparenza divenga una regola ordinaria in tutti i versanti.
Digitalizzando tutti i servizi, i cittadini non avranno più motivo di andare al Comune, perdendo tempo e inquinando, mentre sapranno ogni spesa, ogni pagamento, ogni atto compiuto dai dipendenti.
La domanda è: c’è chi possa assumere questo incarico? Risposta: c’è, e lo farebbe anche gratis.