Igiene alimentare: nei barbecue più batteri fecali che sul water

CATANIA – L’arrivo delle belle giornate con la stagione primaverile ed estiva favoriscono il desiderio di passare qualche giornata all’aria aperta e pranzare fuori, in maniera informale, organizzando un pic nic con la famiglia o gli amici.
Ma sorpresa: il water non è il posto della casa più a rischio per l’igiene. Uno studio britannico avverte gli appassionati di salsicce e carne alla griglia che la popolazioni di germi, fra cui batteri fecali come l’E.coli e lo Staphylococcus aureus, è presente in massicce quantità su altri oggetti casalinghi come il barbecue.
I dati dello studio sono piuttosto impressionanti. Mentre il numero medio di microbi per centimetro quadrato in un water è pari a 759.000, il dato esplode sul barbecue con 1,7 milioni! Un aumento che ammonta al 124% in più di batteri.
Secondo i ricercatori su questi oggetti si accumulano scarti di prodotti a base di carne e visceri di animali, culla per batteri d’origine fecale come l’E.coli  e la salmonella. Sempre secondo il sondaggio, gli inglesi puliscono la loro griglia del barbecue solo due volte l’anno. Questa è probabilmente una parte della risposta.
La sicurezza degli alimenti somministrati non può prescindere dal rispetto di precise norme igieniche. Un cibo manipolato in modo scorretto o esposto ad inquinamenti di vario tipo può infatti provocare seri danni a chi lo consuma. Le cosiddette malattie a trasmissione oro-fecale, come la salmonellosi, il tifo, le dissenterie, sono infatti provocate dalla ingestione di microbi che a loro volta provengono dalle feci di uomini e/o animali. La contaminazione dei cibi da cattiva igiene dell’alimentarista, può venire da materie prime, da attrezzature, da contatto tra cibi crudi e cibi cotti, da cibo ottenuto da fonti incerte. Pertanto si raccomanda agli addetti alla  preparazione dei prodotti alimentari di mettere in atto norme di comportamento che possono contribuire a rafforzare la prevenzione e la sicurezza per tutti i cittadini.