Dighe: guardiania, sindacati su personale, verso soluzione, ma Regione procedeva in maniera impropria

"Quello della guardiania delle dighe è un servizio essenziale, per cui stiamo collaborando con l’amministrazione regionale per trovare la soluzione migliore in tempi rapidi".
 
Lo affermano Gaetano Agliozzo e Clara Crocè della Fp Cgil, Paolo Montera e Fabrizio Lercara della Cisl Fp, Enzo Tango e Luca Crimi della Uil Fpl.
 
"I compiti – si legge in una nota dei sindacati confederali – che il personale sarebbe chiamato a svolgere sono complessi e non tutti sono in grado di svolgerli. Questo conferma che la Regione stava procedendo in maniera impropria: non si possono cambiare le mansioni a un lavoratore senza prima avergli permesso di accedere a percorsi di formazione e riqualificazione".
 
"Abbiamo proposto quindi come la scorsa volta soluzioni – aggiungono i sindacalisti – un avviso di mobilità volontaria, la predisposizione di appositi incentivi e la verifica da parte dell’amministrazione della possibilità di utilizzare lavoratori di altri enti, più affini (Eas, Esa, Consorzi di bonifica). Sugli ultimi due punti l’Assessorato alla Funzione pubblica ha garantito che si attiverà per verificarne la fattibilità".
 
"Quello che è certo – concludono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl – è che il nostro contratto non risponde alle reali esigenze della nostra amministrazione, proprio come denunciamo da tempo. È ormai evidente la necessità di un serio piano dei fabbisogni dei dipartimenti, serve più che mai sapere chi fa che cosa alla Regione per riorganizzare l’intera pubblica amministrazione regionale in termini di efficienza e razionalità".
 
Sull’argomento intervengono anche i sindacati autonomi Cobas/Codir, Sadirs, Siad e l’Ugl, che rappresentano oltre il 70% del comparto.
 
Gli autonomi hanno chiesto e ottenuto dalla Regione l’istituzione di un tavolo tecnico specifico per il personale delle dighe per affrontare sia il tema della carenza di organico, sia delle mansioni, sia della sicurezza nei luoghi di lavoro.
 
"Ci sarà una diversa attenzione dell’assessore alla Funzione Pubblica Bernadette Grasso rispetto alla quantomeno affrettata e carente delibera sui trasferimenti del personale nelle dighe – si legge in una nota sindacale congiunta – finalmente si mette mano a quanto da noi rivendicato da tempo".
 
Cobas/Codir, Sadirs, Siad e Ugl hanno, inoltre, proposto di andare avanti preliminarmente con procedure di mobilità volontaria incentivata, "assegnazioni alle dighe di lavoratori già specializzati nel settore provenienti dall’Eas, dai Consorzi di bonifica e dall’Esa".
 
"Si va, quindi – conclude la nota – verso una soluzione condivisa tra il governo e i sindacati maggioritari sul tema della mobilità dei dipendenti regionali che nei giorni scorsi era stato utilizzato come una clava contro i lavoratori, in assenza di criteri compatibili con le norme e con il buon senso, in buona parte discendenti da elucubrazioni sui trasferimenti prodotte durante il governo Crocetta non nella direzione del buon andamento e dell’impulso motivazionale ma partorite in chiave demagogica".