Il Piano aziendale della Regione e quelli sezionali comporrebbero l’insieme dei documenti necessari a realizzare il programma del presidente della Regione, il quale dovrebbe mettere al punto numero uno la crescita del Pil, cioè della ricchezza prodotta in Sicilia, che comporta automaticamente la crescita dell’occupazione, quella vera, quella che contribuisce alla produzione di ricchezza.
Abbiamo più volte consigliato a Crocetta di contattare un’agenzia di consulenza internazionale per la riorganizzazione della Regione su basi scientifiche, per esempio la Mckenzie, chiamata da Papa Bergoglio per riorganizzare la struttura, la burocrazia e la finanza dello Stato del Vaticano.
Abbiamo più volte consigliato a Crocetta d’istituire una Autorità indipendente anticorruzione e un Nucleo tributario locale composti da persone integerrime e indipendenti, cioè nominate fuori dall’ambito regionale.
Abbiamo più volte consigliato a Crocetta di istituire l’area della Trasparenza, di nominare il responsabile della Trasparenza e quello per l’Anticorruzione in applicazione del D.lgs n. 33/2013.
Non facendo quanto indicato, il presidente Crocetta non ha alcuna possibilità di monitorare l’attuazione del Piano aziendale (che non ha), e quindi, l’attività dell’amministrazione regionale, affidata alla buona volontà dei dirigenti, alcuni ottimi ed altri pessimi, che però, vedi caso, prendono i premi per il raggiungimento di obiettivi che non hanno mai raggiunto. Sapendo anche questo, i siciliani, schifati, non sono andati a votare.
La burocrazia deve essere efficiente ed anche credibile. Ma il sentimento generale che si sente fra i 5 milioni di siciliani è che essa è una nemica, perché fa i propri interessi, perché non serve i cittadini, perché di tutto si occupa tranne che delle cose di cui si dovrebbe occupare.
Anche a questo Crocetta dovrebbe pensare, accelerando al massimo la digitalizzazione delle procedure e presentando un maxi disegno di legge della loro semplificazione, con l’eliminzione delle autorizzazioni preventive e l’accentuazione dei controlli successivi, fatti da funzionari onesti e capaci.