Teatro Massimo Palermo: attacco a Giambrone da deputati M5s, risposta unanime, non destabilizzare

 
"Francesco Giambrone si assumerà interamente la responsabilità delle conseguenze per il Teatro e la città e il M5s monitorerà con attenzione gli sviluppi, aggiornando il ministro che tra meno di un anno dovrà nominare il nuovo soprintendente".
 
L’attacco dei deputati grillini di Palermo è stato frontale: Roberta Alaimo, Steni Di Piazza, Valentina D’Orso, Aldo Penna, Giorgio Trizzino e Adriano Varrica, parlando dell’uscita di scena del direttore artistico Oscar Pizzo hanno affermato di temere "che gli interessanti e innovativi progetti artistici su cui Pizzo stava lavorando per il Teatro, e che stavamo monitorando a livello nazionale da diversi mesi nell’ambito della riforma del Fus per valorizzare questo genere di esperienze, stiano subendo un brusco stop".
 
Pronta la risposta di Leoluca Orlando, sindaco di Palermo: "Sono certo che il ministro Bonisoli sia del tutto estraneo e all’oscuro di quanto dichiarato da alcuni parlamentari del Movimento 5 Stelle che con quella che appare una volgare minaccia sono intervenuti sulla gestione del Teatro Massimo".
Orlando ha ribadito la sua "più totale condivisione per le scelte operate dal sovrintendente Giambrone".
 
Di "tentativo indebito di condizionamento" da parte dei grillini ha parlato il deputato del Pd Carmelo Miceli, che ha annunciato "un atto ispettivo per comprendere fino a che punto il ministro Bonisoli condivida le parole dei deputati della sua maggioranza". E ha affermato che mettere in dubbio la serietà e correttezza professionale di Giambrone per fini politici "è un atto sconsiderato".
 
Anche Totò Orlando, presidente del Consiglio comunale di Palermo ha parlato di "metodi tipici della vecchia politica" nell’attacco grillino, bollando come "riduttiva" l’attribuzione al solo Pizzo "del merito di un rinnovamento e di una capacità di innovazione che, invece, va riconosciuta al sovrintendente e a tutto il personale del Teatro".
 
"Trovo incredibile – ha aggiunto Erasmo Palazzotto deputato siciliano di Liberi e Uguali – che dopo mesi di assordante silenzio l’unica cosa che i grillini sono stati capaci di fare è un comunicato dai toni intimidatori nei confronti del Sovrintendente del Teatro a cui andrebbe invece rivolto un elogio per lo straordinario lavoro di rilancio della più grande istituzione culturale della città".
 
"Sono sicuro – ha detto ancora Palazzotto – che il ministro vorrà chiarire fin da subito che il suo ruolo nella nomina del nuovo Sovrintendente terrà conto del lavoro straordinario fin qui fatto per garantire che il percorso intrapreso in questi anni per garantirgli continuità".
 
Giusto Catania, capogruppo di Sinistra comune al Consiglio di Palermo, ha parlato infine di "attacchi scomposti" privi di "qualsiasi logica e di rapporto con la realtà".
 
"Se i grillini – ha concluso – approfittando del nuovo ruolo al governo del Paese, vogliono destabilizzare la Fondazione Teatro Massimo, sappiano che troveranno un grande ostacolo nelle tante persone che, in questi anni, hanno riscoperto che il Teatro Massimo è un bene comune della città".