Detrazioni Irpef, ecobonus confermato anche per gli elettrodomestici

Come previsto nei giorni scorsi, il Senato ha esteso l’ecobonus anche all’acquisto di elettrodomestici a basso consumo di energia. Le detrazioni Irpef al 50% potranno quindi essere richieste da tutti coloro i quali sceglieranno di sostituire i propri apparecchi con dei nuovi in classe A+.
 
L’iniziativa rientra nel più ampio pacchetto di incentivi relativo a ristrutturazioni e riqualificazioni energetiche delle abitazioni, con le quali il Governo ha inteso aiutare da un lato i cittadini a migliorare le prestazioni delle proprie case in termini di risparmio di luce e gas, dall’altro ha voluto rimettere in moto il settore dell’edilizia, attualmente fra i più provati dalla crisi economica.
 
Adesso, il provvedimento “ecobonus” potrebbe anche dare una mano ai consumi. La sua applicazione agli elettrodomestici potrebbe infatti risollevare le vendite di frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie, forni, caldaie e pompe di calore (per queste ultime due, la detrazione ammonta al 65%, ndr). Il Senato ha anche eliminato il vincolo originariamente inserito nel testo, ampliando di fatto la possibilità di ottenere l’incentivo fiscale anche per gli elettrodomestici non da incasso.
 
Se chi ristruttura casa o installa il fotovoltaico potrà beneficiare fino a un massimo di 96 mila euro per la detrazione, avrà un’ulteriore sconto non superiore a 10 mila euro nel caso rinnovasse anche gli elettrodomestici. Il Governo auspica che queste misure raggiungano presto l’obiettivo sperato, ovvero dare una boccata d’ossigeno alla manifattura italiana.
 
Così si è espressa, infatti, il sottosegretario allo Sviluppo Economico Simona Vicari (Pdl): “È stato possibile trovare risorse che consentiranno di sostenere un comparto importante, contribuendo in questo modo a dare un sostegno deciso al made in Italy. Questa misura contribuirà senza dubbio a finanziare tutta la filiera collegata alla produzione ed installazione delle pompe di calore, producendo effetti positivi su tutto l’indotto”, ha concluso Vicari. Adesso la palla torna nuovamente alla Camera, che convertirà in legge il provvedimento entro il 5 agosto.