I dirigenti pubblici, ecco la cancrena del nostro Paese. Sia ben chiaro, lo ribadiamo all’infinito, che la grande maggioranza di essi è fatta da persone perbene, cioè oneste. Una parte di esse è anche professionalizzata e capace. Poi vi è una minoranza di dirigenti disonesti, ripetiamo, anche se capaci, che venderebbero la loro madre per denaro, promozioni o potere.
A proposito di questi, occorre prendere due iniziative legislative, a livello statale e locale, in modo da ottenere i seguenti risultati: valorizzare e premiare quelli onesti e capaci; mettere in condizione di non nuocere incapaci e disonesti.
La via è semplice da enunciarsi: si tratta di abolire indistintamente tutte le autorizzazioni preventive; e, contestualmente, potenziare fortemente i controlli successivi, in modo che le iniziative partano senza i lacci tremendi di chi mette in atto procedure insensate e cervellotiche, al solo scopo di costringere cittadini e imprese a chiedere i favori.
Ma, per contro, rigorosi e costanti controlli vadano a colpire gli abusi o le violazioni di legge in tutti i settori, in modo che cittadini e imprese siano dissuasi dal commetterli. Tutto ciò si può fare, basta volerlo.
In questo quadro di disfunzione della Pubblica amministrazione si inserisce il gravissimo problema della disoccupazione. Anche in questo caso bisogna distinguere fra disoccupati veri e disoccupati falsi. Fra occupati che fanno il loro lavoro e altri che scappano dal posto di lavoro per fare altre attività, ovviamente in nero, come nel settore pubblico.
In Sicilia, vi sono 26 mila forestali. Quanti di essi sono sul territorio a presidiarlo? Nella Regione vi sono oltre 20 mila dirigenti e dipendenti. Quanti di essi sono presenti sul posto di lavoro ed effettivamente mandano avanti i fascicoli con tempestività e coscienza?
Costoro sono formalmente occupati, ma quando non adempiono al proprio dovere sono sostanzialmente disoccupati, pur percependo regolarmente stipendi, tredicesime, quattordicesime, liquidazioni e godendo di ferie, nonché di assenze per malattie vere o false, tutto a danno dei contribuenti che pagano comunque il loro stipendio.
I falsi disoccupati sono un’altra cancrena, come la corruzione. Va estirpata chirurgicamente, in modo rapido.