Sud: Confindustria, lenta risalita, Pil 2018 frena a +1,1% Continua ad aumentare il numero delle imprese

L’economia del Mezzogiorno continua una "lenta ma costante risalita" da due anni.
 
I segnali positivi restano prevalenti, ma il ritmo è "ancora contenuto, anzi si registra qualche rischio di rallentamento".
 
E’ la fotografia del Check-up Mezzogiorno di luglio 2018, realizzato da Confindustria e Srm-Studi e ricerche per il Mezzogiorno (gruppo Intesa SanPaolo).
 
Il Pil è previsto frenare a +1,1% nel 2018, dopo il +1,4% del 2017. "I principali segnali di vitalita? vengono dalle imprese", si legge nel testo, il cui numero continua ad aumentare (+9.000 nel 2017).
 
Alle 190 mila imprese giovanili, iniziano ad aggiungersi quelle finanziate da "Resto al Sud", il nuovo strumento di promozione d’impresa per i giovani meridionali con oltre 3.500 domande di incentivo presentate in pochi mesi.
 
Segnali "in chiaroscuro" vengono dal lavoro.
 
Rispetto ad un anno fa, si registrano circa 60 mila occupati in più, ma non sono omogeneamente distribuiti sul territorio: un giovane meridionale su due non lavora, e oltre un terzo di loro non lavora e non studia.
 
I posti di lavoro da recuperare rispetto ai livelli pre-crisi sono ancora 400 mila, e il disagio sociale resta dunque elevato, così come l’incidenza della povertà (19,7%).
 
"Segnali di vivacità ci sono e sono forti. C’è voglia di fare e un’imprenditorialità innata ma ancora un ritmo di sviluppo troppo esiguo", afferma il vicepresidente di Confindustria per le politiche di coesione, Stefano Pan.
 
"E’ il momento di investire e di credere nel Mezzogiorno come elemento chiave per la ripresa di tutto il Paese", osserva il direttore generale di Srm, Massimo Deandreis.