Palermo – Tram, sbloccati 87,5 milioni di euro: il cantiere può ripartire spedito

PALERMO – Sembrano ricomporsi tutti i cocci della vicenda “Tram”, infrastruttura nodale per il futuro viario del Capoluogo, ma rimasta oltremodo nel limbo dell’attesa di un finanziamento regionale decisivo per la consegna dell’opera.
E’ arrivato il nulla osta della Corte dei Conti, la quale ha registrato il decreto dell’assessorato regionale alle Infrastrutture che autorizza l’erogazione di ben 87,5 milioni di euro in favore del Comune di Palermo. La registrazione del decreto rende definitivamente disponibili le somme che saranno trasferite prima all’Ente e poi all’Amat in diverse trance, secondo la documentazione preparata dall’assessorato comunale alla Mobilità.
La notizia è una vera e propria boccata d’ossigeno per la Sis, la società a capo del raggruppamento di imprese incaricate dei lavori, che vanta verso il Comune un ingente credito.
A causa del ritardo nell’arrivo del finanziamento, la Sis si era vista costretta, nel mese di maggio, ad avviare le procedure per il licenziamento di ben 120 operai. Apriti cielo. I sindacati, compatti con i 300 lavoratori in ballo, avevano indetto uno sciopero che per diversi giorni ha bloccato l’avanzamento del cantiere. Per far rientrare la situazione, l’Amat (la stazione appaltante) aveva dovuto girare un anticipo di tre milioni di euro all’impresa che così, da metà giugno, ha potuto riaprire – seppur a regime ridotto – il cantiere, in attesa dell’arrivo dei tanto agognati fondi. Che ora sono stati sbloccati: il prossimo passo dovrebbe essere un nuovo incontro tra la Sis e l’Amat per rimodulare e sottoscrivere definitivamente il cronoprogramma dei lavori, così da dare alla città una scadenza di massima per la consegna dell’opera (si parla del 2015).
Soddisfatto ovviamente il primo cittadino, Leoluca Orlando. Il sindaco ha espresso il suo apprezzamento per un risultato “che finalmente darà garanzie sulla possibilità di portare a termine i lavori senza ulteriore interruzioni o rallentamenti, ma anzi con un auspicabile accelerazione che permetta di recuperare il tempo perduto”.
Decisamente più tiepidi i sindacati che, prima di cantare vittoria, aspettano di conoscere l’iter per l’erogazione del finanziamento e, soprattutto, il ritiro delle procedure di licenziamento a carico di una parte dei lavoratori.