Catania – Dissesto o Piano salva-enti? A Bianco “l’ardua sentenza”

CATANIA – Lo spettro del dissesto finanziario continua a incombere sul Comune. Non si hanno ancora notizie, infatti, in merito alla richiesta da parte dell’Ente di accesso al Fondo di rotazione, il cosiddetto Piano Salva Enti, ancora fermo per le valutazioni del ministero delle Finanze che, però, ha segnalato il permanere di alcune criticità nl documento predisposto dall’amministrazione comunale uscente, e puntualmente inviato in una nota dello scorso 10 giugno, nel pieno delle elezioni amministrative, richiedendo specifiche spiegazioni.
In particolare, i responsabili del Ministero hanno inviato alla Ragioneria generale la richiesta di avere delucidazioni su alcuni aspetti del Piano del Comune: sulla copertura finanziaria del debito pregresso e sulle misure per colmare la diminuzione del fondo di rotazione, ovvero la minore disponibilità economica del Governo per andare incontro agli Enti locali a rischio dissesto.
Secondo quanto riportato dal principale quotidiano economico italiano dello scorso 9 luglio, infatti, l’importo pro capite che diversi Comuni, compreso quello di Catania, avevano potuto scrivere nei piani di fine 2012, si sarebbe ridotto notevolmente, dal momento che il Fondo anti-dissesto è stato diminuito di 150 milioni. Questo significa che il Comune etneo potrebbe ricevere molto meno di quello immaginato precedentemente (circa 80 milioni di euro), il che potrebbe fare sballare la programmazione inserita nel piano di riequilibrio decennale, rendendolo così inefficace.
In ogni caso, relativamente ai rilievi evidenziati dal Ministero, l’assessore comunale al Bilancio, Giuseppe Girlando, ha assicurato di aver inviato a Roma una pronta e puntuale risposta, ma la situazione rimane fortemente preoccupante, tanto che la nuova amministrazione guidata da Enzo Bianco non ha mai negato la possibilità che, nonostante gli sforzi, il dissesto finanziario possa ripresentarsi.
Per scongiurarlo e per cercare di comprendere quali azioni intraprendere per mettere definitivamente al sicuro i conti, sempre se questo sia ancora possibile considerata la mole di debiti e il disavanzo di gestione, l’amministrazione Bianco ha deciso di mettere in piedi un gruppo di lavoro che realizzi un cronoprogramma per ottemperare a tutti gli adempimenti del caso. Un supporto chiesto anche ai funzionari dell’Ifel, l’Istituto per la Finanza e l’Economia Locale dell’Anci cui, mercoledì scorso, è stato rappresentato il Piano di rientro per esaminarne i punti essenziali e gli aspetti critici.
Il sindaco Bianco, inoltre, ha più volte manifestato la volontà di chiedere una verifica delle casse alla Ragioneria dello Stato, prima di stabilire se proseguire nella strada battuta da Raffaele Stancanelli e dalla sua squadra o se dichiarare il dissesto. In quest’ultimo caso, forse l’amministrazione avrebbe le mani un po’ più libere e non ingessate in un piano di rientro decennale, ma creditori e fornitori potrebbero subire perdite e danni di tale entità da poter fallire.