Ribadisco che ho stima nei confronti del puledro fiorentino, il quale nonostante i suoi 38 anni ha acquisito una lunga esperienza politica maturata in oltre un ventennio. Io l’ho votato alle primarie, quando si oppose a Bersani, pur dichiarando pubblicamente che non intendevo con ciò dare il mio supporto a questo Partito democratico, fortemente zavorrato a sinistra da vecchi dinosauri che hanno ancora in testa la falce e il martello.
Dinosauri che vanno a braccetto con la Fiom di Landini, con Sel di Vendola ed anche con quel movimento di Ingroia che non ha avuto successo alle scorse elezioni.
Anche il Popolo della libertà e Forza Italia avranno tempo di chiedere a Marina Berlusconi di scendere in campo. Nonostante le smentite di rito, che ricordano quelle del padre prima del 1994, sarebbe la soluzione più logica, fermo restando che gli elettori dovranno constatare l’eventuale abilità politica, la dialettica, la capacità di comunicazione e… la voglia della primogenita del Cavaliere di misurarsi in campo aperto contro Renzi.
Questa è la sfida che noi supponiamo nelle prossime elezioni del 2014 o del 2015. Due giovani che dovrebbero sovvertire il pessimo funzionamento di due partiti che hanno gravissime responsabilità di questo ventennio, nel quale complessivamente la società italiana è andata indietro sia sotto il profilo sociale che economico.
In questo quadro, non vorremmo che Scelta Civica facesse la parte del vaso di coccio. Ha un anno abbondante di tempo per strutturarsi a livello regionale. Per farlo deve radunare i migliori cittadini di ogni regione cui affidare compiti di responsabilità con un obiettivo unico: andarsi a conquistare il consenso di 10 milioni di elettori pescando nell’immenso serbatoio degli astenuti.
Come fare a convincerli a tornare a votare e a votare Scelta Civica? Occorre in questo periodo una forte azione di governo che faccia capire come la pattuglia di parlamentari, di ministri, vice ministri e sottosegretari, persegua con tenacia l’obiettivo di riformare le strutture pubbliche, per dare efficienza alla macchina dello Stato, delle Regioni e dei Comuni, anche in questo caso tagliando i privilegi delle corporazioni.
Insomma, un comportamento diverso, molto diverso, da quello che gli attuali parrucconi stanno usando per continuare a imbrogliare i cittadini, dicendo che tagliano la spesa pubblica improduttiva, con ciò mentendo sapendo di mentire.
Nessuno può pensare di dar fiato alla bocca ancora. Ci vogliono comportamenti seri, precisi e puntuali verso il cambiamento profondo di questa asfittica società italiana.