La questione centrale è che in Italia si spende molto e male. Le cause principali sono due: corruzione e inefficienza. Le due cause vanno a braccetto, perché dove c’è inefficienza si espande la corruzione, mentre la corruzione è possibile anche perché c’è inefficienza.
Poi manca la trasparenza, per cui politici e dirigenti pubblici hanno sempre qualcosa da nascondere. I loro scheletri negli armadi li rendono ricattabili e condizionabili. Un Governo serio, venti Giunte regionali serie, oltre ottomila sindaci seri dovrebbero attuare immediatamente e totalmente il Codice dell’amministrazione digitale (Dlgs 82/05), modificato attraverso il Dlgs 33/13. Se vi fosse trasparenza in tutti gli enti pubblici statali, regionali e comunali, la corruzione subirebbe un duro colpo.
Vi è l’altro elemento indispensabile a ribaltare la situazione, cioè inserire organizzazione in tutti i gangli pubblici. Tradotto, significa che gli stessi servizi possono produrre più unità con pari spese, ovvero a parità di unità prodotte si spende molto di meno. Le riforme sono indispensabili, ma ci vogliono moralità ed etica per avere la forza di farle.
Non si capisce perché i cittadini iscritti alle anagrafi comunali possano utilizzare forniture di acqua e luce senza preliminarmente esibire un certificato fiscale di corretto contribuente. Non si capisce perché i sindaci non riscuotano la Tares insieme alle fatture dell’energia ed a quelle dell’acqua.
Qualcuno obietterebbe: ma i fornitori di acqua e luce non sono esattori. è vero. Tuttavia, a mali estremi, estremi rimedi. è difficilissimo snidare i microevasori. È difficilissimo per i Comuni abbattere cospicui crediti per morosità e combattere tutti coloro che utilizzano quei servizi senza pagarne il relativo tributo.
Gli strumenti ci sono, bisogna avere la forza morale per utilizzarli, anche a costo di perdere il consenso dei cattivi cittadini, che di abuso ed evasione fanno un’arma ricattatoria nei confronti di coloro che chiedono il voto.
Crescita vuol dire cambiamento, di mentalità e di comportamenti. Continuare il malcostume che ha rovinato l’Italia significa prendere in giro quei cittadini che provano rabbia, ira, ma sono sconsolati. Per questo non vanno a votare.