Comincia ad affacciarsi l’idea che se Renzi diventasse primo ministro seguirebbe una linea politica di riforme come fece a suo tempo Tony Blair in Gran Bretagna, il quale non spostò di una virgola quella di Margaret Thatcher, la figlia del fornaio, che sosteneva: I pasti non sono mai gratis.
Blair, da uomo di sinistra, continuò in una politica di riforme che oggi hanno consentito all’United Kingdom di avere una moneta (la sterlina) più forte dell’euro, un’economia in crescita e una disoccupazione a livelli americani.
La perfida Albione, come la definì il teologo francese Jacques BénigneBossuet (1627-1704), oggi governata dai conservatori di Cameron, continua nella sua politica di espansione economica, che vede in Londra una città multietnica, senza paraocchi.
Ma torniamo in Italia. Enrico Letta sta facendo il possibile, come a suo tempo fece Mario Monti, benché la strana maggioranza italiana non abbia nulla a che fare con la Grosse Koalition tedesca che ha tirato fuori quel Paese dalle secche di una recessione formidabile.
Probabilmente, fra poco meno di tre settimane, anche la Merkel vincerà le elezioni con ampio margine e potrà continuare per altri quattro anni una politica espansionistica che consente a quell’apparato economico di pagare stipendi alti con un cuneo fiscale basso.
Renzi ha detto una cosa saggia: smettiamola di voler smacchiare il Giaguaro (il Cavaliere), il che significa: occupiamoci dei problemi veri cui dare opportune soluzioni, cioè le riforme. Fra esse è urgentissima quella della pubblica amministrazione e l’altra non meno urgente di togliere gli aiuti di Stato a chi non li merita e istituire, invece, sostegni al sistema delle imprese perché esse possano svilupparsi in settori nuovi e competere meglio all’estero.
Poi, serve dare molta più forza all’Autorità garante per la concorrenza e il mercato, presieduta dall’ottimo Giovanni Pitruzzella, che però ha ancora le mani legate. La competitività deriva dalla concorrenza, perché nel mercato si immette il merito: avanti quelli bravi, indietro gli approfittatori. Il mercato non deve essere protetto: una cosa è fare socialità, altra è assistenzialismo. La prima è positiva, il secondo è negativo.
è inutile perseguire la stabilità in quanto tale, perché è solo inerzia. è indispensabile, invece, fare riforme, riforme, riforme. Ora e subito.