La Catalogna in piazza: “Vogliamo l’autonomia”

BARCELLONA – La Catalogna alza la voce per reclamare la propria indipendenza da Madrid. Il 52% dei catalani dice di volersi sganciare e l’80,5% è d’accordo a consentire la convocazione di un referendum sulla sovranità, stando al sondaggio realizzato dall’Osservatorio di MyWord per la radio Cadena Ser.
Ieri pomeriggio è stata infatti “convocata” una catena umana di 400 km, promossa dall’Assemblea nazionale catalana, per attraversare da Nord a Sud la regione, per esigere la convocazione di una consultazione popolare nel 2014. La mobilitazione è avvenuta nel nel giorno della festa che ricorda la caduta di Barcellona nelle mani dell’esercito spagnolo, nel 1714, per arrivare al referendum sul distacco della Catalogna dalla Spagna.
Stando al sondaggio, solo il 24 voterebbe contro l’indipendenza mentre otto catalani su dieci poi, si dicono a favore della celebrazione di un referendum per decidere se la Catalogna, o qualunque altra comunità autonoma, debbano continuare a far parte della Spagna. Il 59,7% degli intervistati sarebbe a favore della consultazione popolare, anche se questa fosse dichiarata incostituzionale.
L’appoggio all’indipendenza cala di poco, anche nel caso in cui lo Stato chiudesse con la Catalogna un accordo fiscale simile a quello esistente nei Paesi Baschi o un’intesa per migliorare il sistema di finanziamenti: il 47,4% dei catalani continuerebbe infatti essere a favore della secessione.
Eppure, il fronte indipendentista catalano non appare così monolitico: Josep Antoni Duran Lleida, a capo della formazione di centro catalana, non ha aderito alla Via Catalana perché ufficialmente impegnato in un viaggio a Panama e per non meglio precisati “altri motivi”. Forse, fra questi, anche il pessimo ricordo dell’anno scorso, quando all’imponente manifestazione pro-indipendenza, Duran si era presentato in sedia a rotelle, convalescente dopo un’operazione, per venire insultato e bersagliato di monetine rimproverato dai separatisti.
Il presidente del Parlamento catalano, Nuria De Gispert, non ha partecipato alla Via Catalana e neppure il numero uno degli indipendentisti al governo a Barcellona, presidente della Generalitat de Catalunya, della Ciu e della Cdc Arturo Mas, ha preso parte alla catena umana, alla quale hanno aderito dieci dei suoi consiglieri, perché vuole tenersi aperta la porta delle trattativa con il Governo centrale di Madrid,. E magari avere nell’immediato qualche soldo in più per sanare un bilancio, quello catalano, che fa acqua da più parti, aggiungono i maligni.