Catania – Pubbliservizi, società da riposizionare

CATANIA – “Il Governo nazionale ha concesso la deroga di sei mesi rispetto al limite temporale stabilito dall’art. 4 previsto per lo scorso il 30 giugno e la Corte costituzionale, a sua volta, si è espressa lasciando intravedere uno spiraglio di salvezza per le partecipate virtuose”.
 
Lo afferma il commissario straordinario della Provincia regionale, Antonella Liotta. Nuovi segni di speranza dunque seppure ancora caratterizzati da incertezza, per i circa 400 dipendenti della Pubbliservizi spa, partecipata della Provincia di Catania. L’azienda infatti, in applicazione all’articolo 4 della legge 135/2012, avrebbe dovuto essere alienata con procedura di evidenza pubblica entro lo scorso giugno e invece, almeno fino alla fine dell’anno non lo sarà. Un problema che coinvolge la Provincia, i sindacati Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Confsal, e il presidente della Pubbliservizi, Vittorio Lo Presti. E non è ancora stato posto il punto finale all’argomento.
 
“Da una prima interpretazione della sentenza della Corte costituzionale – spiega infatti Liotta – si evince che la Legge Monti è andata oltre i limiti delle direttive comunitarie. La Consulta ha dichiarato l’illegittimità costituzionale di alcuni articoli e riconosciuto che le società in house perseguono l’interesse pubblico nel rispetto dei principi di tutela della concorrenza e del mercato”. Inoltre, sempre secondo la sentenza della Corte, “la Regione Siciliana, essendo a statuto speciale, continuerebbe ad esercitare l’esclusiva competenza in materia”, aggiunge Liotta. In questa fase di transizione l’obiettivo della Provincia vuole essere di riqualificazione e formazione del personale della società, quindi un “Manuale operativo del controllo analogo” attraverso il quale focalizzare criticità e virtù dell’azienda partecipata della Provincia. “Attivarsi per riposizionare in settori strategici il portafoglio di servizi forniti dalla Pubbliservizi”, conclude Liotta.