Neanche vivere secondo etica è di coloro i quali usano il proprio servizio per ingannare i cittadini. Molti lo fanno formulando in modo incomprensibile norme e decreti, proprio perché in tal modo essi non possano comprenderli e così essere ingannati, comprimendo la loro libertà.
Il linguaggio è un modo per farsi capire o nascondere i propri subdoli obiettivi. Chi è trasparente, chi usa concetti semplici, si trova nel versante del bene. Chi usa parole criptiche è invece in quello del male perché in tal modo vuole esercitare un potere basato sull’incomprensione dei terzi.
Il Vangelo era scritto in aramaico, la lingua di Gesù, ancora parlata in qualche piccolo enclave della Siria. Nelle sue traduzioni al greco e al latino ha sicuramente perso per strada tante verità. Sono incolpevoli coloro che non hanno tradotto bene per difficoltà obiettive, ma colpevoli gli altri che hanno tradotto male per proprio tornaconto.
Il linguaggio è uno strumento essenziale per diffondere libertà, ma anche per opprimere il prossimo. Ecco perché è indispensabile che vadano avanti i capaci e gli onesti, e vengano emarginati tutti coloro che si nascondono dietro le protezioni di questo o quel dinosauro
Cercare la libertà e raggiungerla non è cosa facile, anche perché in giro c’è tanto pietismo inutile che non è solidarietà.
Avere una sorta di comprensione per chi non ha voglia di imparare, di sacrificarsi, pensare che tutti tengono famiglia e comunque devono sbarcare il lunario, è totalmente sbagliato.
Altra cosa è invece sostenere i disabili, gli iponormali e tutti coloro che non sono autosufficienti. Per questi occorrono i servizi collettivi ed anche le azioni delle organizzazioni di pubblica utilità, le associazioni di servizio ed altre consimili.
Libertà c’è quando tutti i cittadini possono competere ad armi pari, mettendosi in concorrenza tra di loro, di modo che prevalgano quelli bravi e vengano accantonati i raccomandati. Nessuno deve avere pretese perché appartiene a una casta o ad una corporazione, ma tutti devono pensare che la libertà è un grande traguardo se ognuno vi concorre.
Il quadro che rappresentiamo non è semplice. Tuttavia, ognuno deve concorrere per realizzarlo. Ci vogliono decenni, e anche secoli, ma l’obiettivo si può e si deve raggiungere.