PALERMO – Dopo i provvedimenti adottati dalla Giunta di governo in merito al ddl Città metropolitane e allo sblocco di 110 milioni per la Sanità, ieri il presidente della Regione ha presentato alla stampa i progetti approvati. Parla a ruota libera, il solito fiume in piena Crocetta che subito inizia con un elogio delle virtù del suo governo “in soli 9 mesi ha fatto quello che altri non sono riusciti a fare in tanti anni, anticipando persino nei tempi il governo nazionale”. Il riferimento, chiaro, è al disegno di legge città metropolitane di Catania, Messina e Palermo che Palazzo d’Orleans invierà oggi stesso all’Ars, per essere poi esaminato in Aula.
Così, coadiuvato dall’assessore regionale alle Autonomie locali, Patrizia Valenti, illustra le modalità con cui saranno istituite le città metropolitane come insieme di municipi metropolitani. “I Comuni che ricadono in queste aree non vengono cancellati ma trasformati in municipi metropolitani – spiega – per cui continueranno ad esistere i presidenti dei consigli di tali municipi (ma non più sindaci e giunte, nell’ottica della razionalizzazione della spesa pubblica, si legge nella relazione, ndr) e viene istituita la figura del sindaco e della giunta, il consiglio e la conferenza metropolitani. Un modello che si rifà a città come Parigi e Bruxelles. Le città metropolitane di Palermo, Catania e Messina assorbiranno una cinquantina di Comuni limitrofi. Mentre, nella altre aree dell’Isola verranno istituiti i consorzi di Comuni”.
Nel documento redatto dalla giunta sono previsti all’articolo 5 anche “i rapporti finanziari e il trasferimento delle risorse e del patrimonio delle Province regionali”. Passato un anno dalla istituzione, le città metropolitane predispongono, d’intesa con i liberi consorzi comunali e con le Province in liquidazione, progetti di pianificazione dei rapporti finanziari con gli Enti soppressi. I progetti vengono approvati dal Presidente della Regione, previa consultazione dell’assessore al ramo e sentita la Conferenza Regione-autonomie locali.
Ma quale sarà il destino dei dipendenti delle Province? Anche questo aspetto è chiarito dall’articolo in esame: i dipendenti di ruolo passeranno alle città metropolitane nel rispetto della disciplina prevista dall’articolo 31 del dlgs 30 marzo 2001, n. 165. Passati 30 giorni dall’avvio delle consultazioni con le organizzazioni sindacali, in assenza dell’individuazione di criteri e modalità condivisi, la città metropolitane adotteranno gli atti necessari per il passaggio di ruolo del personale.
Novità anche sul fronte Attività produttive. L’assessore Vancheri chiarisce che “dopo il via ufficiale della Corte dei Conti, sono state sbloccate le due graduatorie inerenti il finanziamento delle infrastrutture e dei servizi nelle aree di sviluppo industriale per un importo di 119 milioni. Il finanziamento si riferisce alle risorse Po Fesr 2007/2013 obiettivo operativo 5.2.1, appartenenti al piano triennale delle opere pubbliche dell’Irsap, per incentivare in modo competitivo le imprese del mondo della ceramica artigianale. Nei bandi sarà previsto il rivestimento e l’arredo urbano, l’utilizzo di ceramiche con i decori tipici siciliani caratterizzanti ciascun territorio”. Ceramiche che Crocetta intende portare all’Expo di Milano.
Non tardano ad arrivare le prime critiche al ddl governativo. “Come ai tempi di Mussolini, quando le città erano prive di crimine perché per Decreto non c’era più il crimine, così Crocetta vuole far sparire i problemi dei comuni semplicemente cancellando i Comuni – accusa Vincenzo Figuccia, vicepresidente del Gruppo PdS-Mpa all’Ars -. Il presidente della Regione vuole nascondere i problemi sotto il tappeto camuffando il tutto con un’altra delle sue presunte ‘riforme’”.