Ogni impianto costa circa 250 milioni di euro, può essere realizzato chiavi in mano in 36 mesi, utilizza 180mila tonnellate di rifiuti l’anno, tanto quanto ne produce una comunità di 35-40mila persone, e realizza un recupero elettrico di 106mila MWh, sufficienti per il fabbisogno di circa 50mila persone. Ieri abbiamo pubblicato uno schema che riproduce quanto appena scritto.
Gli impianti non gravano sulle casse pubbliche se non per quote minime. Infatti circa il 30 per cento proviene da fondi europei, una seconda parte dal Cip6 e la terza viene finanziata con project financing da gruppi di banche. Hanno una gestione attiva, con utili dell’ordine di qualche milione, impiegano oltre 100 lavoratori per la costruzione e circa 80 per la gestione.
Quella che prospettiamo sembra una soluzione miracolistica e, invece, non la è, perché in Europa esistono funzionanti centinaia di tali impianti.
Il ritardo della Sicilia, paradossalmente, è un fatto positivo, perché potrebbe insediare impianti di ultima generazione che nulla avrebbero a che fare con gli odiati termovalorizzatori e agli altrettanto odiati inceneritori.
La questione che abbiamo proposta fino a ieri potrebbe di botto fare lavorare centinaia di imprese e decine di migliaia di qualificati lavoratori, evitando quella ridicola iniziativa di distribuire a pioggia ben cinquanta milioni di euro per dare uno straccio di indennità a disoccupati (veri o finti).
Non già, quindi, la prospettiva di un lavoro continuativo, ma giusto un’azione per acquisire adepti alla propria azione partitocratica. Bravo Crocetta! Merita la lode e anche – perché no? – il bis.
Presidente, noi non le muoviamo critiche distruttive, ma le formuliamo proposte e soluzioni. Riteniamo che, in fondo (speriamo non molto), lei sia persona di buon senso. Realizzi quanto le suggeriamo, accantoni le azioni clientelari, faccia andare avanti i bravi siciliani e metta alla porta i raccomandati.
È chiedere troppo? Non crediamo. Non tiri a campare, non consumi il quinquennio di cui un anno è quasi finito, non si aggreghi ai due cattivi presidenti che l’hanno preceduta. I migliori siciliani lo esigono.