Il controllo dettagliato avrebbe anche il vantaggio di recuperare molti tributi di cui i Comuni hanno disperato bisogno. Individuando i poster 6×3 abusivi e altre forme di pubblicità non regolari, aperture, passi carrabili e altro, in grado di dar luogo a tributi comunali non riscossi.
Utilizzando poi Google earth, la centrale operativa sarebbe in condizione di vedere, metro per metro, ogni immobile e, zoomando, anche le finestre, per verificare se vi sono stati abusi nel passato o in corso.
Va da sé che per potere effettuare un controllo mirato ed efficace, nel sistema informatico del Comune dovrebbero essere immagazzinate le immagini di tutti gli immobili del territorio in base ai progetti su cui sono state rilasciate le concessioni edilizie, comprese le varianti esterne.
Controllo del territorio significa anche monitorare tutti i clienti cui il Comune eroga i servizi (raccolta Rsu, acqua e altro), nonché i servizi collettivi che saranno incorporati nella Service tax (illuminazione, manutenzione del verde pubblico, delle strade e altro ancora).
Stringendo la rete dei controlli, sia sul territorio mediante i vigili che nella centrale digitale mediante dipendenti competenti, arriverebbero nelle casse dei Comuni risorse da morosità, abusivismo e violazioni di legge (contravvenzioni e altro).
Non si capisce perché la Regione non spinga i Comuni che possiedono ben 829 borghi a ristrutturarli per attirare persone verso le rispettive città, attraendo flussi di ricchezza benefica che creerebbe moltissimo lavoro, autonomo o dipendente.
Quanto precede è il contenuto del Piano aziendale, che utilizza il bilancio di esercizio come strumento operativo in cui si trovano tutte le entrate, comprese morosità e abusivismo, e solo le uscite correnti indispensabili.
Il Piano dovrebbe potenziare fortemente le spese per investimenti, perché cofinanziando i fondi Ue e quelli statali si possono realizzare opere pubbliche indispensabili e necessarie, le quali farebbero lavorare migliaia di imprese e, al loro interno, decine di migliaia di dipendenti. Un lavoro vero, un lavoro serio, che crea ricchezza e benessere.
Le cose che scriviamo sono semplici, dettate da professionalità, esperienza e buonsenso. Chiunque voglia fare l’interesse dei siciliani, e non quello dei raccomandati, dovrebbe metterlo in atto senza indugio, tagliando i privilegi e i privilegiati e spingendo in prima fila i talenti siciliani e tutti quelli che hanno capacità e merito, non incapaci, corrotti e fannulloni.