Terme siciliane, un buco nell’acqua

PALERMO – In Sicilia non si scopre l’acqua calda, dicevamo tempo fa nel rappresentare il desolante quadro di stasi in cui versavano gli stabilimenti termali siciliani. Passano gli anni ma non sembra siano stati risolti i problemi che oggi, come ieri, affliggono l’indotto turistico che ruota attorno al patrimonio termale della regione. Lo dicono innanzitutto le classifiche di Federterme che confinano l’Isola in posizioni di secondo piano tra le regioni in termini di arrivi e presenze. Lo dice la storia dell’infinita privatizzazione delle Terme di Sciacca e di Acireale, i due più importanti centri termali, nonché gli unici gestiti dal governo regionale, assunti a simbolo del fallimento gestionale pubblico nel settore, con permanenti bilanci in rosso e ostaggio di logiche politiche e tatticismi burocratici che ne hanno bloccato la rinascita imprenditoriale. (continua)