Fermato il comandante della nave della morte

LAMPEDUSA (AG) – La Procura di Agrigento ha disposto il fermo del presunto scafista del naufragio di Lampedusa in cui sono morti centinaia di migranti. È il tunisino Kaled Bensalam, di 35 anni, indicato da alcuni testimoni come il comandante della nave.
Il provvedimento, che ipotizza anche il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, è stato eseguito dalla Squadra mobile della Questura di Agrigento su disposizione della Procura.
 
Sono sei i testimoni, tutti eritrei, che identificano l’uomo come uno scafista e la maggior parte di loro lo indicano anche come il capitano dell’ equipaggio, composto da due persone, compreso un giovane che potrebbe essere un minorenne suo connazionale, che non è tra i superstiti. Il tunisino è indiziato, secondo la Procura di Agrigento, anche d’essere lo scafista del barcone che lo scorso 11 aprile portò nell’isola delle Pelagie, altri 250 migranti.
È dunque doppia l’ipotesi di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina contestata nei suoi confronti. A suo carico anche l’accusa di procurato naufragio, visto che il tunisino, o chi per lui, avrebbe appiccato il fuoco che ha comportato lo spostamento dei migranti su un lato dell’imbarcazione e dunque l’affondamento. L’uomo è dunque indagato anche per omicidio volontario plurimo continuato perché imbarcando oltre 500 migranti ha accettato il rischio del naufragio.
Nella giornata di ieri, intanto, i sommozzatori hanno recuperato altri 43 corpi dei migranti rimasti intrappolati nel peschereccio affondato giovedì scorso a Lampedusa.
Al momento di andare in stampa il bilancio, ancora provvisorio, della tragedia è di 274 vittime.