L’Unione europea quantifica in due milioni i possibili clandestini che premono sull’Europa. è difficile pensare di poterli ospitare, anche perché ve ne sarebbero altri due milioni e poi altri due milioni, dal momento che forse un miliardo di africani e orientali vivono in condizioni ben peggiori di quelle europee.
Tutti i vertici istituzionali si riempiono la bocca di parole vuote, senza significato concreto, che tendono ad ingannare i cittadini, senza pensare a una soluzione vera alla questione umanitaria dei clandestini.
Quando Papa Francesco si unisce al coro e pronuncia la parola vergogna, certifica l’insensibilità dell’Unione europea (quasi 500 milioni di abitanti che stanno bene) nei confronti di decine e decine di Stati ove gli abitanti vivono in povertà.
L’intera questione ha due aspetti, il primo è contingente: regolare, cioè, il flusso degli immigrati, mettendo degli appositi sportelli nei luoghi di partenza. Identificandoli e dando loro un accredito per essere trasferiti con traghetti sicuri in ciascuna delle 28 nazioni che formano l’Unione europea.
Neanche Alfano, preso dalla momentanea euforia di aver messo Berlusconi all’angolo, è stato capace di pronunciare progetti per mettere fine a questo omicidio di massa contro l’umanità la cui causa è proprio quella che ha detto Napolitano: la mafia degli immigrati.
Vi è un’ultima questione che vogliamo sottolineare fuori da ogni ipocrisia. Lampedusa da tutte queste vicende sta guadagnando in termini economici. Non vi è dubbio che quando in un piccolo territorio dimorano migliaia di persone delle forze dell’ordine, delle forze armate, dei servizi sociali, sanitari e di emergenza, tutta l’economia locale funziona come se vi fossero turisti, anzi meglio.
Chi produce servizi, chi depura acqua, chi fa attività alberghiera, chi invia suppellettili e materiali, ci guadagna giustamente. Tutto questo aiuta il benessere degli abitanti dell’Isola dei conigli ed è bene che sia così.
Senza contare l’effetto immagine che si potrebbe concretizzare con il riconoscimento del Nobel per la pace, capace di aumentare la visibilità del brand dell’Isola.