Ars, modifiche Statuto al centro della seduta

PALERMO – Riprendono oggi pomeriggio i lavori all’Assemblea regionale siciliana. Dopo una settimana infruttuosa a Palazzo dei Normanni si tenterà di nuovo di portare in Aula un congruo numero di deputati. L’ordine del giorno, come stabilito dal vicepresidente dell’Ars Venturino rimane lo stesso della passata seduta, che era stata interrotta e rinviata proprio per mancanza sia del Governo che dei parlamentari.
 
A Sala D’Ercole verrano quindi discussi i ddl sulle modifiche allo Statuto della Regione per inserire disposizioni in materia di ripudio della mafia a tutela dei diritti fondamentali dei cittadini, delle libertà civili, politiche, economiche e sociali da proporre al Parlamento della Repubblica” (n. 223/A) e “Modifiche alla legge regionale 20 aprile 1976, n. 35.” (nn. 127-30/A).
All’ordine del giorno anche il parere sui progetti di legge costituzionali che concernono modifiche dello Statuto in materia di procedute per la modifica dello Statuto stesso e la votazione di alcune mozioni fra le quali la n. 64 – Soppressione dell’ente Porto di Messina e rilancio della “Zona Falcata”.
 
Intanto a seguito delle dichiarazioni del presidente di Confindustria, Antonello Montante, sulla paralisi delle istituzioni regionali e sulla necessità di una legge per lo sviluppo , interviene il gruppo del Pdl all’Ars con una nota nella quale specifica che “per quanto condivisibili, tali affermazioni non sempre è utile puntare il dito contro gli altri per attribuire responsabilità”.
 
Marco Falcone, vicecapogruppo, prosegue ricordando che “oggi, Confindustria condivide parte di responsabilità del governo regionale avendo indicato una sua persona a capo dell’assessorato alle Attività produttive. è, quindi, sempre prudente porre prima l’attenzione sulle proprie responsabilità, diversamente si rischia di apparire come il personaggio della favola di Fedro delle due bisacce che guardava i difetti degli altri e non si accorgeva dei propri, stipati nella bisaccia che portava sulla schiena”.
 
Intanto è bufera sulla formazione professionale sempre di più, soprattutto dopo l’operazione Pandora di Catania, che come afferma Baldo Gucciardi, presidente del gruppo del Partito democratico all’Ars “suona come ulteriore ‘sveglia’ per la classe dirigente: la riforma radicale del sistema della formazione professionale in Sicilia non è più rinviabile”. “Bisogna superare l’attuale sistema e bisogna dire ‘basta’ al meccanismo basato sugli enti di formazione: questa impostazione – ha aggiunto Gucciardi – va superata immediatamente per eliminare le maglie che spesso hanno permesso, in questi anni, un uso distorto e arbitrario di fondi e strumenti destinati alla Formazione. Il Partito democratico all’Ars – conclude Gucciardi – è pronto a dare il proprio contributo per realizzare subito una riforma profonda che oggi più che mai appare indispensabile”.