È accaduto che…

E’ accaduto che l’Ufficio speciale dell’energy manager Salvo Cocina abbia inviato un Piano che esisteva da due anni e riaggiornato a maggio 2013 ai dipartimenti competenti senza ricevere alcuna risposta. E fin qui niente di nuovo, “normale” che nella PA non si abbiano risposte in soli due anni. Ciò che non vi ho detto però è che il Piano prevede un risparmio nel settore energetico per la PA di 80 milioni di euro. Lo trasmette poi a luglio anche all’assessore all’Economia, a quello dell’Energia e a quello delle Infrastrutture, Pubblica amministrazione p.c. alla Presidenza della Regione e alla segreteria generale. Risposta zero.
 
Il Piano ipotazza un risparmio energetico del 20%attraverso l’ammodernamento delle attrezzature d’ufficio, abbattimento di emissioni, razionalizzazione delle forniture energetiche. Insomma un studio approfondito e concreto per consentire alla Regione un risparmio a fronte di un investimento da mezzo miliardo ripagabile in cinque, sette anni. Ci si chiede, perché nessuna delle istituzioni riceventi ha ritenuto di dare una risposta dopo aver analizzato con competenza e attenzione il Piano? Ipotizzo, primo: non hanno avuto abbastanza tempo? Secondo: non hanno sufficiente professionalità? Terzo: si vuole tenere nel baratro la Sicilia e i siciliani poiché il bisogno genera una politica clientelare a cui non siamo nuovi? Bip! Qualunque risposta è comunque terribile, da rivoluzione, da mandare tutti a casa a giocare a briscola.
 
E’ accaduto che quest’anno l’Assemblea regionale abbia lavorato soltanto 62 volte con un costo per noi siciliani di oltre 16 milioni di euro, che i deputati siciliani lavorino solo 132 giorni e che ci costino quasi 3000 euro per l’anno per giorno lavorato! Uno sproposito inaudito quanto uno stipendio medio alto di un mese di lavoro da 20 giorni lavorativi e da almeno 35 ore settimanali. Si commenta da sé e come prima è fatto da rivoluzione. Potrei continuare con altri fatti della settimana, ma non preferisco riflettere sulla motivazione per cui ci troviamo ancora qui a scrivere di questo e tanto altro.
 
Sul perché esistono tante professionalità oneste e capaci nel pubblico e nel privato e non vengono spesso valorizzate; sul perché esistono proposte intelligenti ed efficaci e non hanno risposta; sul perché abbiamo un patrimonio che ci invidia il mondo e siamo in grado di metterlo in vetrina e venderlo al mondo intero; sul perché on riusciamo a schiodarci da questo pantano che ci sta ingoiando lentamente e inesorabilmente.
 
Mi convinco che ci sia una precisa volontà di tenerci giù con la testa, poiché laddove non c’è trasparenza, innovazione, puntualità nelle risposte al cittadino, là non esiste civiltà né democrazia, quindi libertà. E chi non è libero non può scegliere, chi non è libero può essere gestito e deve chiedere il favore per esercitare il suo diritto. Protestiamo, indigniamoci, impediamo al pantano di ingoiarci. Denunciamo le storture del sistema in ogni modo si presenti. Riportiamo in primo piano i valori veri e forti che hanno fatto dei siciliani un popolo che ha subito troppo e da troppo tempo. Magari una risposta l’avremo, chissà.