“14% dei posti lavoro a rischio automazione”

ROMA – “è improbabile un forte calo dell’occupazione complessiva nonostante una preoccupazione diffusa che i cambiamenti tecnologici e la globalizzazione possano distruggere molti posti di lavoro”. è quanto sostiene l’Ocse nel rapporto sull’occupazione diffuso.
“Mentre alcuni posti di lavoro potrebbero scomparire nei prossimi 15-20 anni, il 14% infatti, è ad alto rischio di automazione in media tra i paesi Ocse mentre un altro 32% cambierà radicalmente, sottolinea l’organizzazione internazionale, “nuovi lavori saranno creati”.
Inoltre, rileva, “sino ad ora l’occupazione complessiva è aumentata”. Tuttavia, “la transizione non sarà facile”.
Infatti, rileva l’Ocse, “ci sono preoccupazioni sulla qualità di alcuni dei nuovi posti di lavoro che sono creati e, senza un’azione immediata, le disparità del mercato del lavoro potrebbero aumentare, dato che alcuni lavoratori affrontano rischi maggiori di altri”.
Molte persone, rileva il segretario generale dell’Ocse, Angel Gurria nell’introduzione del rapporto, “sono state lasciate indietro dalla globalizzazione e esiste un ‘divario digitale’ che crea disuguaglianza per età, genere e ceto socio – economico. Non tutti, infatti, “sono stati in grado di beneficiare dei migliori posti di lavoro che sono stati creati e molti sono bloccati dal lavoro precario con una retribuzione bassa e un accesso limitato o nullo alla protezione sociale”.
Ma non solo. “C’è una preoccupazione molto reale di una riduzione della classe media a causa dall’emergere di lavori di bassa qualità e sempre più precari”.