Regione siciliana pronta a sanzionare i dirigenti inadempienti

PALERMO – Le sanzioni specifiche per i dirigenti che sbagliano o che ritardano ci sono. Lo abbiamo scritto diverse volte e da ultimo nell’inchiesta riepilogativa del 27 settembre scorso. Non lo stabiliscono leggi regionali, come la 5 del 2011 che si è rivelata un pannicello caldo, ma una sfilza di norme nazionali, volute da Mario Monti prima e da Enrico Letta poi. Si va dalle pene pecuniarie, da 500 a 10.000 euro, per i burocrati che violano gli obblighi di trasparenza previsti dal Decreto 33/2013 fino ai 30 euro al giorno in caso di ritardo nella conclusione dei procedimenti amministrativi (ai sensi della più recente legge 98/13).
Ma chi applica queste sanzioni? Chi è il vigile deputato a irrogare le “multe”? Dovete sapere che la Civit, con la Delibera 66/2013, ha stabilito l’obbligo per ciascuna amministrazione di disciplinare con proprio regolamento il procedimento sanzionatorio. La Sicilia ancora non l’ha fatto, ma ha indicato il soggetto deputato a effettuare i controlli nelle more della approvazione. È Luciana Giammanco, dirigente generale del Dipartimento della Funzione pubblica, alla fine di luglio nominata anche responsabile anticorruzione e per la trasparenza con decreto presidenziale (pubblicato sulla Gurs 37/2013).
La mole di lavoro per sgrassare l’opacità che avvolge la macchina regionale è di certo ingente. Ce lo conferma la stessa Giammanco: “Sto provvedendo a dare attuazione, nell’ambito dei compiti a me attribuiti, agli adempimenti previsti dalla normativa, in materia di anticorruzione e trasparenza con le criticità applicative connesse alla notevole complessità della struttura amministrativa e ai numerosi compiti istituzionali della Regione”. Ancora è presto per i bilanci, dunque la intervistiamo per capire in che direzione si sta muovendo.
La Regione ha provveduto a disciplinare con proprio regolamento il procedimento sanzionatorio, individuando il soggetto competente a irrogare la sanzione? Nelle more, la delibera 66/13 della Civit prevede la nomina di un soggetto competente. Lo avete nominato?
“Come previsto dalla delibera 66/2013 della Civit, nelle more dell’adozione di apposito regolamento per l’irrogazione delle sanzioni pecuniarie, in caso di violazione di obblighi specifici di pubblicazione, le funzioni di cui all’art. 47 del Dlgs 33/2013 sono demandate al responsabile della prevenzione per la corruzione per i profili relativi all’istruttoria del procedimento sanzionatorio e al responsabile dell’Ufficio procedimenti disciplinari per i profili relativi all’irrogazione della sanzione”.
Il dlgs 39/13 prevede che il responsabile anticorruzione segnali a una triade di controllori esterni (Civit, antitrust e Corte dei Conti) i casi di inconferibilità e di incompatibilità. Da quando ha ricevuto l’incarico, ha riscontrato e denunciato casi di questo genere in Regione?
“Ad oggi non risultano segnalati casi di inconferibilità e/o incompatibilità ex Dlgs 39/2013”.
In vista del 20 ottobre, data in cui scadrà il termine concesso dal dlgs 33/13 a politici e amministratori per comunicare il proprio compenso, ha inviato agli interessati un promemoria? Qualora non dovessero ottemperare entro il termine, a rigore di legge, dovrebbero scattare sanzioni pecuniarie da 500 a 10.000 euro, il che vale anche per i dirigenti (ex art. 46 dlgs 33) che hanno “l’obbligo di pubblicare” le informazioni. Come sta agendo?
“Sono state date, per tempo, apposite direttive volte ad assicurare il corretto adempimento degli obblighi nei termini previsti del Dlgs 33/2013”.
La legge regionale 5/2011, dell’ex assessore Caterina Chinnici, ha previsto la creazione di nuclei di valutazione per misurare “l’efficienza dei dirigenti”. Sono arrivate, ad oggi, segnalazioni di ritardo nella conclusione dei procedimenti? Sono previste sanzioni pecuniarie specifiche per i dirigenti inadempienti e in quale articolo della L.r. 5/2011?
“La Lr 5/2011 ha previsto all’art. 2 l’istituzione di nuclei ispettivi interni per l’attività di monitoraggio del rispetto dei tempi dei procedimenti. Il mancato rispetto dei termini procedimentali deve costituire oggetto di valutazione della retribuzione di risultato. L’attività dei predetti nuclei, disciplinata con circolare n° 51024 del 4 aprile 2013 del dirigente generale della Funzione pubblica, per l’anno in corso, è in itinere”.