Per completezza, dobbiamo riconoscere che anche chi ha votato contro godrà della salvaguardia di mantenere la seggiola e, ripetiamo, il ricco appannaggio.
Un deputato regionale ci costa circa 350 mila € l’anno, infatti nel bilancio dell’Ars per i deputati è appostata una somma di 31 mln €, mentre i 243 dipendenti e dirigenti ci costano 38 mln €.
Noi siciliani contribuenti non possiamo più sostenere questo costo. Il presidente Ardizzone si è impegnato a recepire la legge Monti dal 1° gennaio prossimo. Ci aveva comunicato tale impegno in precedenza al nostro forum del 19 febbraio 2013, ma intanto è trascorso quasi un anno e noi continuiamo a pagare per quest’Assemblea regionale 164 mln €, mentre i cittadini lombardi, che sono il doppio dei siciliani, ne spendono appena 54: una differenza enorme nel carico per cittadino.
Ma torniamo al voto di fiducia. Fiducia significa sentimento di sicurezza, di tranquillità, che nasce da una ferma speranza o da una considerazione oggettiva di persone, di cose, di fatti. Ma quale speranza possono avere i deputati che l’hanno votata di vedere cambiare l’operatività di questa Giunta regionale che in un lungo periodo, qual è l’anno, non ha dato prova di trovare soluzioni ai problemi della crescita?
La questione più grave di tutte è che la Regione, non avendo un euro, ha bloccato i cofinanziamenti ai progetti già finanziati dall’Unione europea, con la conseguenza che gli appalti sono crollati in alcuni anni del 70 per cento e decine di migliaia di siciliani sono andati sul lastrico perché non hanno i privilegi dei dipendenti regionali e comunali, salvaguardati qualunque cosa accada.
Questa è l’iniquità principale che un ceto politico inqualificabile ha creato e mantenuto negli ultimi decenni: un’oligarchia e tutti gli accoliti che l’hanno contornata; dall’altra parte, i siciliani che lavorano con fatica perché la recessione ha colpito duro, che non sono salvaguardati da niente ma, anzi, vessati da una burocrazia cieca, sorda e autoreferenziale, che non ha capito come essa si debba mettere al servizio dei siciliani e non il contrario.
Tutto questo non è onore, non è dignità, non è fiducia. Tutto questo è un guazzabuglio di comportamenti faresaici contornati da parole, parole e parole, senza alcun comportamento concreto per imboccare l’unica strada che interessa ai siciliani: lo sviluppo. Altro che fiducia!