Reti colabrodo, soldi solo al personale

I Consorzi di bonifica in Sicilia tornano a fare parlare di sé, per le loro inefficienze e difficoltà a portare avanti la gestione delle acque in agricoltura.
Alcune reti addirittura esistono da quasi mezzo secolo, come nel caso della diga Jato, e mai sostituite. Ed è così che ancora nel 2013 si parla di condotte in cemento amianto, materiale pericoloso per la salute umana.
Gli 11 Consorzi di bonifica siciliani, composti da ben 2.192 lavoratori a tempo indeterminato e determinato, costano alla Regione qualcosa come 60 milioni di euro l’anno di soli stipendi e spese correnti per il funzionamento delle sedi. Un costo davvero enorme se si considera che gli ettari irrigati sono poco meno di 60 mila. Per effettuare i servizi o per le manutenzioni non resta nulla, e così l’assessore Cartebellotta proverà a “dirottare” per il settore 15 mln di fondi statali non spesi. (continua)