Catania – Myrmex, giardinieri e asili-nido: scoppiano le emergenze-lavoro

CATANIA – È assediato il Palazzo di città. O almeno lo era la settimana scorsa quando, proprio di fronte al Municipio, numerose categorie si sono date appuntamento per protestare. La mancanza di lavoro e l’eventualità di futuri licenziamenti, sono stati alla base delle accese proteste che hanno avuto luogo venerdì scorso in piazza Duomo. Insieme ai dipendenti della Myrmex, l’azienda catanese i cui ricercatori sono ancora con il fiato sospeso in attesa dell’imminente cassa integrazione, hanno manifestato i rappresentanti di Catania bene Comune e del comitato dei genitori, contro l’ipotesi dell’amministrazione di ristrutturare gli asili nido e gli ex giardinieri di Multiservizi, che hanno perso il lavoro lo scorso settembre e che, solo in minima parte, sono stati rioccupati per i prossimi due mesi, grazie alla mediazione del Prefetto.
“Siamo pronti a impegnarci per affrontare l’emergenza lavoro e creare le condizioni per lo sviluppo”, ha affermato il sindaco Enzo Bianco, sottolineando come si tratti di “una battaglia che si combatte su più fronti e che si vince solo se si è uniti e se si è capaci di andare all’attacco”, ma la situazione in città appare davvero esplosiva.
Se, infatti, per quanto riguarda il comparto industriale, relativo ad esempio all’Etna Valley, il sindaco ha comunicato la possibilità di un intervento esterno, ad esempio governativo, come affermato dallo stesso Bianco che ha parlato della prossima visita del ministro per lo Sviluppo economico Flavio Zanonato – “potrebbe essere l’occasione per concretizzare quel Patto per il lavoro e lo sviluppo al quale stiamo lavorando ormai da mesi per cercare di creare le condizioni della rinascita economica di Catania”, ha sottolineato il sindaco – per quanto riguarda le questioni relative agli asili nido e ai licenziati dalla partecipata comunale, le cose stanno in modo differente. I vincoli imposti dal piano di rientro, infatti, non permettono molti margini di manovra. Nel primo caso, l’amministrazione si è infatti trovata costretta a rimodulare il servizio per via delle imposizioni di legge: l’aumento della retta, contestata dal comitato e dai genitori, insieme all’esternalizzazione del servizio, sarebbero infatti necessari.
“Tutto è stato studiato per gravare meno sul bilancio ed è funzionale alla necessità di coprire il 36 per cento e mantenere, nel contempo, aperti gli asili – ha spiegato l’assessore al Welfare, Fiorentino Trojano. Gli asili sono servizi a domanda individuale – ha aggiunto – e, se le mamme possono portare i bimbi al nido, è grazie a questa Giunta, che sta riaprendo gli asili garantendo il posto di lavoro a tutti”.
Per quanto riguarda, invece, i 38 ex giardinieri della Multiservizi, solo 12 sono stati ricollocati, part time per due mesi all’interno del raggruppamento di imprese Ipi – Oikos. 26 sono invece rimasti fuori. Una situazione cui starebbe provvedendo il vice sindaco, Marco Consoli, che ha tenuto a precisare che, quanto emerso dal tavolo prefettizio rappresenta solo un passo e che lo sforzo dell’amministrazione procederà per cercare altre soluzioni.
Ma la situazione rimane esplosiva e, con l’avvicinarsi delle festività natalizie non è escluso che le proteste di fronte Palazzo degli Elefanti potrebbero verificarsi più frequentemente.