Un ausiliario del traffico è stato aggredito a Comiso. Si tratta di Massimo Cubisino, 50 anni, rimasto vittima di un pestaggio mentre si trovava davanti alla scuola elementare Senia.
E’ stato picchiato con calci e pugni da un’automobilista che percorreva controsenso la strada antistante la scuola.
"È stata un’aggressione improvvisa – ha raccontato Cubisino – Io ero arrivato a scuola poco prima della fine delle lezioni e, come sempre, stavo sistemando le transenne per chiudere il traffico per permettere l’uscita dalla scuola in sicurezza. È arrivata una vettura, che stava imboccando la strada controsenso. Ho alzato la paletta per fermarlo e ho spiegato che non poteva percorrere quella strada. È sceso dall’auto: pensavo volesse protestare, invece ha cominciato a sferrare calci e pugni. Sono caduto a terra, mi sono rialzato sanguinante. Mi aveva colpito al volto ed il sangue usciva dal naso. Mi sono rialzato per correre verso la mia auto, dove mi aspettava mia moglie ed il mio bambino. Il bambino gridava, si è spaventato vedendomi a terra, sanguinante. Mia moglie si è messa al volante e mi ha portato in ospedale".
Cubisino è stato soccorso e trasportato nell’ospedale "Riccardo Guzzardi" di Vittoria, dove si trova ricoverato nel reparto di chirurgia con la frattura del setto nasale e contusioni in tutto il corpo.
Il sindaco, Maria Rita Schembari, ha espresso "a nome della Giunta e di tutta la città, la piena solidarietà e la forte vicinanza a Massimo Cubisino".
"Sono stata a trovarlo in ospedale – ha detto – per portargli il mio affetto personale e il grazie dell’Amministrazione comunale. Ciò che è accaduto è un episodio assolutamente inqualificabile e privo di alcuna giustificazione".
Cubisino, che probabilmente dovrà subire un intervento per la frattura del setto nasale, ha ricevuto la solidarietà di tanti. Ieri si è recata a trovarlo anche il sindaco, Maria Rita Schembari.
Proprio ieri la vittima ha compiuto 50 anni.
"Non pensavo di vivere così il giorno del mio compleanno – aggiunge – ho ammaccature varie, il volto mi duole".