Altri pezzi della Classe Dirigente sono imprenditori, sindacalisti, professionisti, intellighenzia universitaria, magistrati, giornalisti, prelati, nonché i dirigenti delle associazioni del terzo settore, fra cui ambientalisti, no profit, club service e via elencando.
Queste parti della Classe Dirigente siciliana sono più sensibili all’interesse generale e hanno il dovere, ormai improcrastinabile, di non fare più orecchie da mercanti. Si devono unire per concretizzare l’indicazione di Bergoglio: Immischiatevi, partecipate, controllate.
Qual è il modo per esercitare una fortissima pressione su quelle due parti della Classe Dirigente (politici e burocrati), ripetiamo, sorde? Coalizzarsi e usare quotidiani e televisioni regionali come clave, per fare capire che il tempo del clientelismo e del favoritismo è definitivamente tramontato e ad esso si sostituisce il tempo dell’equità e della prevalenza dell’interesse generale.
Peraltro, la meritoria azione della magistratura contabile siciliana, che sta chiedendo il conto a chi ha sperperato il denaro pubblico, è un elemento di profondo cambiamento. Ci auguriamo che essa non parifichi il bilancio regionale 2013.
Per quanto ci riguarda, dopo un terzo di secolo nel quale abbiamo speso la nostra azione con coerenza, cominciamo a raccogliere i primi frutti ed altri sono in maturazione. Gutta cavat lapidem. Un’azione paziente, costante e coerente che continuerà finché avremo forza e salute.
La prima odierna riunione di Enna del QdS avrà un seguito nelle altre otto province, nel corso del 2014. Inviteremo la Classe Dirigente di ogni porzione del territorio siciliano ad unirsi in questa Campagna Etica.
Tutti noi dobbiamo lavorare in questa direzione per i nostri figli (non è retorica) e, per quanto mi riguarda, per i miei nipoti. Chiunque venisse meno al dovere per assicurare loro giorni migliori di questi, sarebbe condannato all’inferno.
Non quello descritto maldestramente da Dante o l’altro che, altrettanto maldestramente, raffigurano le varie chiese, bensì all’inferno della nostra coscienza, alla quale dobbiamo rendere conto minuto per minuto e, soprattutto, nel momento in cui il corpo cesserà la sua funzione vitale.