PORTO EMPEDOCLE (AG) – Negli ultimi giorni in città si è assistito a Consigli comunali molto dibattuti e per certi versi inaspettati, in particolare per lo straordinario risultato che ha fatto mancare al sindaco, Calogero Firetto, la maggioranza in aula sul parere legato alla realizzazione del gasdotto per permettere la realizzazione della conversione da olio combustibile della centrale elettrica a turbogas.
Un argomento centrale per l’ok alla costruzione del rigassificatore e puntualmente elencato nel protocollo d’intesa tra le compensazioni Enel di cui il precedente Consiglio comunale – non bisogna dimenticare che sono molti i consiglieri riconfermati – si sono sempre vantati.
Nonostante tutto, è arrivato il clamoroso dietrofront, con undici componenti dell’assise su venti che hanno decretato la loro contrarietà al parere chiesto dalla Regione sul gasdotto per rifornire la centrale di metano. Un parere obbligatorio ma non vincolante.
Un fatto pirandelliano, anche perché in occasione del Consiglio comunale aperto che ha anticipato la votazione definitiva era intervenuto, fra gli altri, il direttore della centrale Ignazio Mancuso per spiegare l’accordo con i sindacati e la tutela dei posti di lavoro (anche se ha fatto discutere l’assenza delle associazioni ambientaliste e dei comitati civici). In Consiglio comunale il “no” è stato giustificato con la volontà di tutela ambientale e riconversione dell’attuale area industriale, ma i sindacati sono furenti: la Cgil ha parlato di fatto assai sospetto, interrogandosi su una possibile “resa dei conti all’interno della politica cittadina”.
Certo è che il sindaco Firetto ha ricevuto un duro colpo dalla propria maggioranza, con il gruppo di “Città nuova” – da segnalare l’ovazione del presidente del Consiglio Luigi Troja dopo l’intervento del capogruppo Dario Puccio – tra i primi a far esplodere le polveri.
“È paradossale – ha commentato al QdS il sindaco Firetto – ciò che è stato concepito da questi undici consiglieri. In un momento in cui c’è una crisi noi senza precedenti, qui a Porto Empedocle abbiamo l’Enel che sta realizzando un investimento capace di mantenere i livelli occupazionali inalterati ma vi si va comunque contro”.
“Tutto ciò – ha aggiunto – non è spiegabile con la ragionevolezza della politica. Qualcuno intende declassificare a mera logica consiliare un grave strappo su un argomento programmatico presente fin dal primo mandato. Il fatto che tutti abbiano votato compatti dice che questa è una decisione proveniente da oltre il Consiglio. Rifletteremo in queste Feste sull’accaduto”.
Si saprà dunque a breve se la maggioranza si ricompatterà o se saranno chieste le dimissioni dei tre assessori in quota Città nuova. Per allora potrebbero aprirsi scenari finora inaspettati, che vedono – dopo l’uscita dall’Udc di Filippo Caci – una situazione sempre più difficile per il primo cittadino.