Crocetta imita Letta quando spara numeri fasulli sui tagli, perché effettivamente essi sono talmente di misere dimensioni che non incidono sul bilancio della Regione. Mentre noi abbiamo più volte pubblicato con un elenco analitico, voce per voce, quali debbano essere tali tagli, per un ammontare complessivo di 3,6 miliardi. I pazienti lettori che volessero leggerli potranno farlo andando sul QdS.it.
Per uscire dalle chiacchiere ed entrare nei progetti, reiteriamo le soluzioni che più volte abbiamo prospettato, che partono dal taglio della spesa inutile e improduttiva prima indicata.
Se la Regione recupera 3,6 miliardi potrà finalmente finanziare le opere e i servizi su cui sono già stati stanziati i fondi europei. I quali sono stati messi in stand by proprio perché la spesa regionale è andata in tanti rigagnoli clientelari e improduttivi tali da danneggiare fortemente il tessuto economico e sociale siciliano.
Auspichiamo che Crocetta in questa fine di anno faccia un esame di coscienza sereno e cerchi di capire perché la sua azione di oltre un anno di governo sia stata priva di risultati e non abbia per nulla invertito la tendenza, nè si sia approssimata alla ripartenza della crescita e dello sviluppo.
Crocetta rifletta sulla responsabilità di una parte dei circa 1.800 dirigenti. Egli ne deve selezionare 200 ai quali affidare le principali funzioni di sviluppo e di controllo sulla macchina amministrativa, per snidare i fannulloni, i distaccati e tanti altri dipendenti della Regione che percepiscono regolarmente lo stipendio senza nulla dare in cambio.
Fra le iniziative più importanti, segnaliamo la costruzione di almeno 25 impianti industriali per la produzione di energia elettrica e biogas, utilizzando come materia prima i rifiuti solidi urbani. Ve ne sono 34 in Italia e diverse centinaia in Europa. Quelli dell’ultima generazione non inquinano e risolvono definitivamente il problema dei rifiuti.
Ancora, la costruzione delle opere pubbliche con l’apertura dei cantieri regionali e comunali. Chi non provvede deve essere mandato a casa.
In conclusione, bisogna rimettere a posto il funzionamento di tutti gli uffici affinché osservino regole generali che governano la vita dei cittadini. E li servano, senza servirsene!
Ps. Nell’editoriale di ieri, un refuso ha ribaltato il senso dell’ultima frase, che si deve leggere: Tanto il Diavolo non può vincere. Me ne scuso con i lettori.