Che cosa? L’organizzazione, l’efficienza dei servizi, l’oculatezza degli investimenti, la capacità di comunicare e così via. Chi deve mettere in atto questi meccanismi? Le istituzioni regionale e comunali, con le loro appendici, e tutte quelle parti della classe dirigente che operano nell’economia.
Insieme devono realizzare un programma, nel versante della ricezione e del turismo, sottoposto a un rigoroso controllo di gestione e dei risultati.
Vanno previsti premi a chi li ottiene e sanzioni a chi non è capace di ottenerli. Premi veri, sanzioni vere. Non certo quei premi che vengono dati ai dirigenti regionali e comunali indipendentemente dai risultati, non certo i premi che vengono dati ai dipendenti regionali e comunali anche se lavorano poco e male.
L’attività turistica e di ricezione è fondamentale per la nostra Isola. Vi sono tanti operatori capaci nel settore alberghiero, delle agenzie di viaggio, dei trasporti, delle guide turistiche. Tutte queste energie positive devono essere messe insieme per fare sistema, in modo da raddoppiare in qualche anno il numero dei pernottamenti, puntando all’obiettivo ambizioso di 30 milioni in un anno. Così dev’essere!
Serve che si inserisca nella società siciliana il principio che l’interesse generale deve sempre essere al di sopra di qualunque interesse privato. E, dunque, qualunque scelta faccia il presidente della Regione o i sindaci dev’essere misurata da tale principio: interesse generale superiore all’interesse privato.
Non sembra che presidente della Regione e sindaci stiano seguendo questa linea, salvo eccezioni ove le cose funzionano. Ma in tutto il resto del territorio non funzionano.
Attrazione, attrazione, attrazione, servizi efficienti, capacità di spendere in modo qualificato e onesto le risorse pubbliche: ecco i modi per ribaltare la situazione infernale in cui si trovano i siciliani, ecco i modi per creare lavoro (non solo posti di lavoro) nei quali si possano indirizzare i precari-privilegiati e tutti gli altri siciliani che senza far nulla continuano a percepire assegni di diverso importo.
Bisogna concentrare il massimo sforzo e utilizzare al meglio le poche risorse disponibili, tagliando la spesa pubblica improduttiva, in modo da intraprendere, finalmente, la strada della crescita.