CATANIA – La maggior parte dei contributi statali è stata utilizzata per l’acquisto di veicoli a metano (oltre 1200 unità), circa 500 auto ibride e altrettante elettriche, poche unità per il Gpl. Numeri di certo non entusiasmanti e legati anche all’esiguità di risorse messe in campo. Nel nostro Paese continua dunque ad essere più conveniente l’acquisto di veicoli a metano mentre l’elettrico segna il passo; eppure il 27 marzo 2013 l’amministratore delegato e direttore generale di Enel, Fulvio Conti, e l’amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, hanno firmato a Roma una lettera d’intenti per la collaborazione sulla mobilità elettrica dal punto di vista strategico, tecnologico, logistico e commerciale.
Con questo accordo, Eni ed Enel si impegnavano a realizzare un programma sperimentale per la ricarica di veicoli elettrici attraverso l’attivazione di colonnine con tecnologia Enel che dovevano essere installate nelle stazioni di servizio e in alcuni siti di Eni. Scelte, tra le altre, la sede direzionale di San Donato Milanese e la sede della Divisione Refining & Marketing in via Laurentina, a Roma. L’obiettivo era quello di “identificare, in un periodo di circa sei mesi, la soluzione migliore per le attività di ricarica dei veicoli elettrici nelle stazioni di servizio e di definirne, entro il 2013, la sperimentazione in alcune aree geografiche selezionate”.
Ci siamo chiesti a che punto fosse arrivata la lodevole iniziativa e se in questi mesi le colonnine di ricarica fossero cresciute in numero e capacità-velocità di rifornimento.
Le risposte da parte di Enel ci arrivano attraverso Luigi Di Fiore (che si occupa di relazioni con i media territoriali di Sicilia e Calabria): “L’azienda sta ultimando con Eni lo studio di un possibile piano di sviluppo delle stazioni di ricarica sulla rete stradale nazionale. L’installazione delle prime colonnine è prevista nei primi mesi del 2014. Un dato positivo è che ulteriori ricerche tecnologiche hanno, intanto, consentito di accorciare i tempi di ricarica, portandoli a soli 20 minuti”. Di Fiore prosegue promettendoci, tra qualche mese, maggiori dettagli che noi puntualmente riporteremo sul nostro giornale.