È proprio la conoscenza il primo obiettivo di una persona umana. Si dice che chi più sa più vale. Ed è proprio questo il nocciolo della disoccupazione. Vi sono disoccupati che possiedono un mestiere o una professione, ma non le hanno aggiornate, soprattutto non hanno provveduto a innovare continuamente le proprie conoscenze e ad apprendere nuovi mestieri e nuove professioni per stare sul mercato.
I cosiddetti esodati, verso i quali vi è tanta considerazione, nel momento in cui hanno firmato le dimissioni volontarie, hanno ricevuto indennità cospicue, in qualche caso, fino a sessanta o settanta mensilità.
è evidente che una persona di cinquanta o sessanta anni, che ha una copertura finanziaria di cinque o sei anni, ha tutto il tempo per cominciare un nuovo lavoro, possibilmente autonomo.
Questo è un secondo punto da valutare. Creare preliminarmente una propria attività autonoma, specialmente nei servizi avanzati, è un modo per convertire la propria capacità ed occuparsi utilmente per produrre ricchezza.
Giovani persone di cinquanta o sessanta anni, con un attesa di vita di altri venti o più, dovrebbero avere il dovere ed il piacere di mettere a frutto la propria capacità facendo un lavoro autonomo, anche di propria soddisfazione.
Una volta vi erano i Vitelloni: giovani e meno giovani il cui scopo della propria vita era il divertimento, lo svago. Ci sono ancora oggi, approfittando delle proprie famiglie che li sostengono impropriamente.
Le statistiche dicono che vi sono milioni di persone che non cercano più il lavoro, perché non c’è. Crediamo, invece, che non lo cerchino perché non hanno voglia di faticare. Ribadiamo che quando il lavoro non c’è bisogna crearlo. Chi vuole non ha limiti alle possibilità di intrapresa.
La nostra Repubblica è fondata sul lavoro (degli altri), perchè non c’è una forte discriminante fra chi merita e chi non merita. La burocrazia e il ceto politico continuano a dimostrare ai cittadini di non essere idonei a percepire compensi e indennità che sono assolutamente sproporzionati a quello che essi rendono in termini di servizi ai cittadini.
Riposarsi è opportuno, ma non nel periodo lavorativo, prescindendo dal dovere di rendere un euro in più di quanto si percepisce. Se avessimo in mente questo dovere la Comunità farebbe un grosso passo avanti.