CATANIA – In un momento in cui la crisi economica ha portato diversi cittadini ad abbandonare le automobili la via delle due ruote dovrebbe essere quella più percorribile. Diverse sono infatti le città che stanno cercando di agevolare l’abbandono della macchina a favore della bici. A Catania questa forma di locomozione stenta a decollare per una serie di problemi insiti nella conformazione della città ma anche a storiche difficoltà da parte delle varie Amministrazioni nell’approcciarsi alla tematica.
Uno dei principali limiti del territorio etneo è quello di non essere pianeggiante. Questo ha da sempre portato in tanti a credere che la città non fosse attraente per le due ruote. Questo è vero ma allo stesso tempo si deve notare che, al contrario delle varie cittadine della pianura padana dove la bici la fa da padrone, il bel tempo durante tutto il corso dell’anno invita a prendere la bicicletta anche soltanto per recarsi a lavoro. Qui nasce uno dei primi problemi per la tematica.
Le piste ciclabili, naturale offerta della città ai ciclisti, sono in numero certamente inferiore rispetto all’intera utenza potenziale. Le uniche piste infatti sono quella del tratto iniziale del viale Kennedy e quella che va dalla stazione centrale fino a piazza Stesicoro. Entrambe sembrano quasi uno specchietto per le allodole. Per il primo tratto non si può non notare quanto sia breve e quasi inutile il tratto di strada riservato ai ciclisti. Si può a malapena raggiungere la piscina comunale e non si può non notare quanto la pista sia rovinata a causa della malcreanza, quasi mai sanzionata, da parte dei motociclisti di usarla per la circolazione durante i momenti di maggiore traffico. Inoltre il suo uso appare limitato soltanto al periodo estivo.
Per il tratto dalla stazione fino a piazza Stesicoro il percorso è mal segnalato, si interrompe ad un certo punto e per lunghi tratti è invaso da diversi motorini parcheggiati.
Un’altra pista ciclabile dovrebbe essere realizzata e ci riferiamo a quella che dovrebbe collegare la stazione fino a piazza Europa passando lungo il viale Africa. A giugno 2011 l’allora assessore al ramo annunciava un inizio lavori entro settembre dello stesso anno e una conclusione in poco più di 7 mesi. Ancora i cittadini attendono l’opera che era stata finanziata dall’Unione Europea. L’unica vittoria per i ciclisti è stata quella che ha visto la concessione di alcune corsie degli autobus alla circolazione delle due ruote con un percorso virtuale che inizia da piazza Europa per finire al Duomo.
Ma ciò che appare chiaro è la totale disattenzione per la tematica. Mancano elementi chiave come il bike sharing o semplicemente un numero adeguato di rastrelliere nelle principali piazze. Ma soprattutto manca la sicurezza per i ciclisti. In questo caso l’inciviltà di molti gioca un ruolo chiave ma non guasterebbero da parte dell’Amministrazione diversi interventi fondamentali come le aree a circolazione lenta (limite a 30 km/h). Interventi che non sono stati compiuti e che, soprattutto in quest’ultimo caso, non possono ottenere nemmeno la classica giustificazione delle casse comunali vuote.