Diverso è il caso di chi rubi o di chi danneggi il prossimo: in questi casi quei comportamenti interessano l’intera collettività. Nel caso della Cancellieri, vi è stata una giustificazione umanitaria, ma non sembra che si possa parlare della stessa giustificazione negli altri due. Perché la De Girolamo è intervenuta, almeno così sembra, in attribuzioni di funzioni dirigenziali? E perché Alfano ha chiamato Ligresti dicendogli, come riferisce La Repubblica, “Il mio amico aspetta da lei quella casa”?
Sembrerebbe che si tratti di due questioni nelle quali i responsabili delle istituzioni (due ministri) abbiano usato la propria posizione per interessi privati di amici.
Che c’entra la privacy con la cattiva gestione del potere per favorire i propri protetti? Quando la difesa di certi comportamenti si basa sul modo e non sull’oggetto, implicitamente quest’ultimo viene confermato: risulta quindi del tutto inutile argomentare sul modo.
Se una classe politica, che ha dimenticato i valori etici, commette azioni non commendevoli, la responsabilità è ugualmente a carico dei dirigenti pubblici, i quali non hanno l’orgoglio dell’autonomia e l’onestà intellettuale di impedire prepotenze e malversazioni.
Di che si tratta? Le credenziali sono referenze rilasciate da precedenti datori di lavoro, pubblici o privati, sulla qualità dell’attività svolta. Vi è un esempio importante fra la dirigenza di questa tipologia: i direttori d’albergo, i quali sono ingaggiati in base alle credenziali ottenendone adeguati compensi. Non si capisce perché i dirigenti delle pubbliche amministrazioni non possano essere ingaggiati se non in base alle loro referenze e, ripetiamo, ai risultati raggiunti.
Questi due requisiti darebbero loro prestigio e consentirebbero alle pubbliche amministrazioni di avere dei professionisti di valore per far funzionare i relativi servizi con la massima efficienza e con i costi più bassi. In altri termini, con i requisiti di qualità ed economicità.
Ecco perchè crediamo in Matteo Renzi, perché anche su questo versante ha messo il dito nella piaga. Non sappiamo se sarà capace di questa rivoluzione vera. A suo tempo si dimostrò assolutamente inconcludente Berlusconi, nonostante la sua perentoria promessa che avrebbe rivoltato la burocrazia come un calzino.
L’auspicio di avere una burocrazia al servizio dei cittadini è condizione perché la Comunità nazionale risorga. Subito!