Olio d’oliva, il sequestro che dà ragione al New York Times

PALERMO – Solo qualche settimana la denuncia del New York Times. Oggi l’ennesima azione di contrasto delle forze dell’ordine. Il Corpo Forestale dello Stato e l’Ispettorato Centrale controllo Qualità e Repressione Frodi di Palermo hanno sequestrato 20.000 bottiglie, di olio extravergine di oliva. Il sequestro è stato effettuato in un’azienda di Palermo di confezionamento di olio. Nell’etichetta delle bottiglie c’era scritto che l’olio era di origine italiana ed invece dopo una serie di controlli è emerso che l’extravergine era stato prodotto con olive provenienti da altri Paesi comunitari. Un inganno per i consumatori costato oltre al sequestro anche la denuncia per il titolare alla procura.
 
L’allarme era stato lanciato una settimana fa dal New York Times che ha attaccato l’olio italiano in una infografica animata dal titolo “Extra virgin suicide, the adulteration of italian olive oil”. Il lavoro di Nicholas Blechman, art director del New York Times Book Review, si basa sul materiale del blog “La verità nell’olio di oliva” di Tom Mueller
 
Secondo il giornalista, gran parte dell’olio italiano venduto come prodotto rigorosamente Made in Italy in realtà deriva da prodotti di altri paesi (Spagna, Marocco e Tunisia). Le olive già pressate vengono poi spedite in Italia e sbarcano al porto di Napoli per essere contrabbandate e successivamente tagliate nelle raffinerie dopo questo estratto viene ulteriormente mischiato con altri olî e trattato col beta-carotene per annegarne il sapore.