Nella nostra vita si incontrano continuamente difficoltà che spesso sembrano insormontabili. è proprio l’approccio alle difficoltà del vivere che indica le capacità delle persone umane, fondate sulla conoscenza e sulla cultura, mai sull’arroganza e sulla presunzione.
Ognuno deve avere la consapevolezza della pochezza che rappresenta rispetto all’Universo. Tuttavia non c’è limite alla volontà e non c’è paura che tenga.
Claudio Abbado (1933-2014), il grande direttore d’orchestra appena scomparso, sosteneva proprio questo: “La paura non esiste, il limite non esiste”. Ovviamente l’affermazione va presa per quella che è, nel senso che in ognuno di noi c’è sempre la possibilità di superare il proprio limite e di puntare ad obiettivi che spesso sono inimmaginabili. Anche la questione della paura che non esiste ha un senso. Di che dovremmo avere paura? Della sofferenza, della povertà, della malattia e della morte? Questi elementi fanno parte della nostra persona fisica, ma quella umana è ben di più e ben più grande, perchè comprende il cervello, l’intelligenza e lo spirito. L’insieme delle quattro parti dà la dimensione vera della vita terrena ed ultraterrena.
Sentiamo un’obiezione. La morte non ha via di fuga, ad essa non c’è soluzione. Vivaddio, è bene che sia così. Nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma, sosteneva Antoine-Laurent Lavoisier (1743-1794). Dunque, anche il corpo, fatto di cellule, deve cessare e trasformarsi per alimentare la vita di altri esseri e del mondo. E allora, se cessa il corpo finisce la vita? Non lo credo, perché a mio avviso il corpo è uno strumento dello spirito, e lo spirito è energia che, per chi ci crede, è la stessa cosa del Supremo Architetto, presente sempre in noi stessi, appunto, sotto forma di energia.
Ognuno di noi può dialogare, in ogni istante della propria vita, con Lui, senza bisogno di alcun intermediario. Quando il corpo finisce la sua funzione e inizia quella di trasformarsi in altra sostanza organica, lo Spirito continua a vivere.
L’uomo si è posto sempre il problema della mancanza di dialogo fra lo Spirito e il vivente, non c’è se si pensa col corpo, c’è se si pensa con lo spirito. Il dialogo non è fatto di parole perché non c’è fisicità in quanto lo spirito vive senza spazio e senza tempo. Ma così dialoga e continua a vivere per l’eternità.