Ancora altri disoccupati, Regione siciliana da commissariare

Prosegue l’emorragia di posti di lavoro: nel 2013 il numero delle persone in cerca di lavoro sul territorio regionale è di oltre 350.000 unità, 110.000 in più di due anni prima e circa 130.000 in più del 2007. Si rileva dunque un tasso di disoccupazione del 20,9%, superiore di 2,3 punti al dato del 2012 e di ben otto punti al tasso di sei anni prima (13,0%). La crisi ha avuto effetti devastanti sulla disoccupazione giovanile, che ormai dovrebbe aver superato abbondantemente il 50% delle ragazze e ragazzi che nella regione cercano lavoro.
 
L’anno scorso sono stati ben 67 mila gli occupati persi. Nel 2014 si intravedono piccoli segnali di ripresa a livello nazionale, ma il dramma lavoro non accennerà a fermarsi e la disoccupazione nell’Isola toccherà quota 22%. Sono i dati sconcertanti del 40/mo “Report Sicilia” presentato alla Fondazione Curella a Palermo.
 
Nel 2013, inoltre, considerando i dati del secondo semestre, il Pil della Sicilia chiude con un calo del 3,2%. “Subito un nuovo patto per la Sicilia che affonda oppure commissariamo la Regione”, ha affermato il presidente della Fondazione Curella, Pietro Busetta (come ha scritto anche la giornalista del QdS Lucia Russo in questa inchiesta e nel suo blog).
 
“L’Italia non si salva senza la Sicilia – ha proseguito Busetta- ma è possibile che affondi tutto il Paese. Bisogna riscrivere un patto con la politica per ricominciare. Invece la sensazione è quella di chi scappa con il bottino. Ma vogliamo essere propositivi: occorre un programma con tempi obiettivi e risorse altrimenti chiediamo di essere commissariati. Non ci si rende conto che non siamo di fronte alla Corsica o alla Sardegna, la Sicilia ha una popolazione di dimensioni simili alla Croazia, la Danimarca, serve un piano di sviluppo per la Sicilia”.