Il progetto di riforma costituzionale portato avanti da Matteo Renzi vuole eliminare questo vulnus, riducendo drasticamente il numero di materie concorrenti fra Stato e Regioni e, contestualmente, i poteri di spesa delle stesse, fonte di corruzione. Non è un caso che ben diciassette delle venti Regioni italiane siano nella bufera a seguito delle giuste indagini avviate dalle Procure di tutta Italia.
Le Regioni sono nate male, perché esse dovevano avere la funzione di organi di indirizzo, che dessero le regole di un ordinato sviluppo del proprio territorio con organici all’osso e Consigli regionali a zero spese, salvo quelle veramente necessarie.
I furbi e i disonesti hanno trasformato le Regioni in strutture di spesa corrente improduttiva e clientelare, in cui la virtù, salvo in qualche caso, è stata del tutto assente.
Altro fatto che giustifica il successo del M5S: la sordità della classe politica a fare le riforme, anche penalizzando se stessa. Ma questa resipiscenza non c’è stata, anzi essa persevera diabolicamente nell’errore.
Più politici e burocrati rimangono sordi e più il M5S acquisirà consensi. Fino a quando non si faranno le riforme per redistribuire le ricchezze, per diminuire fortemente il Cuneo fiscale (dare più soldi ai dipendenti), per aumentare la concorrenza e l’attrazione degli investimenti esteri (500 milioni degli Emirati sono ben poca cosa) continueremo a sostenere l’esigenza della presenza del M5S.
Dice bene Renzi: se il Paese diventa normale, i grilletti scompariranno, perché non ci sarà più bisogno di questa protesta massiccia.
Un’ultima nota sull’iniziativa di Piero Grasso, presidente del Senato. Nonostante il parere contrario dell’Ufficio di presidenza, egli si è assunto la gravissima responsabilità, su richiesta della Procura di Napoli, di far costituire il Senato parte civile nel processo che vede imputato Berlusconi e reo confesso l’ex senatore Sergio Di Gregorio.
Non sappiamo se il regolamento del Senato glielo abbia consentito, ma sappiamo che con la sua azione, di derivazione bersaniana, ha fatto un grande favore a Berlusconi e un grande danno a Matteo Renzi.