Primarie regionali del Pd domani al voto

PALERMO – Si ritornerà martedì prossimo sui banchi di Sala D’Ercole per ricominciare a discutere della riforma delle province. Il governo si prende questo tempo e gradisce il sì (condizionato) dei grillini al ddl che sembra non trovare soluzione. Nella situazione politica attuale i 14 voti del Movimento 5 Stelle potrebbe portare a casa una riforma che si trova a Palazzo dei Normanni da ormai più di un anno.
I due partiti di maggioranza, o ex maggioranza che si voglia dire, sono in fibrillazione per i cambiamenti che si registrano a livello nazionale, ma c’è chi all’interno non è d’accordo. Mario Alloro del Pd in Aula ha sostenuto l’autorità del Parlamento regionale: “Le leggi non si fanno né nei summit romani, né nelle riunioni pseudopolitiche che si tengono nelle stanze di questo Palazzo. Le leggi le fa il parlamento”. Perplessità sul ddl sono state espresse da Antonio Venturino, vice presidente dell’Ars. Gianfranco Vullo, renziano del Pd ha chiesto: “Dopo il voto sulla soppressione delle Province, il presidente Crocetta avvii subito con la sua maggioranza una fase politica che porti al rilancio del suo governo e ad un riassetto della compagine. Il tema della realizzazione del programma dovrà essere sottoposto a tutti gli alleati per giungere anche ad un ritocco della squadra. è giunto il momento per dare una svolta concreta all’azione riformatrice intrapresa in Sicilia”.
La prossima settimana quindi potrebbe prendere definitivamente piede l’ipotesi di approvare un testo leggero che rimandi a un ulteriore approfondimento i dettagli della riforma. “Tanto, ha detto l’assessore Valenti, il termine del 15 febbraio non è perentorio”. Il fatto concreto è che ogni volta che c’è da votare una legge importante, la maggioranza si disgrega come d’incanto e legiferare a Palazzo dei Normanni è diventato proprio difficile.
Intanto il vicepresidente dell’Ars Antonio Venturino, ex esponente del Movimento cinque stelle, ha aderito al Psi. Lo conferma lo staff del deputato di Palazzo dei Normanni. Venturino ha incontrato il segretario nazionale del partito Riccardo Nencini. “La decisione di aderire al Psi è stata meditata a lungo”, ha spiegato, “già da subito, dopo il successo del movimento in Sicilia, ho capito che non c’era libertà di mandato per gli eletti e che tutto era subordinato alle strategie nazionali di Grillo. Alcune idee cresciute intorno al movimento – ha proseguito Venturino – erano valide per rinnovare il sistema Italia, ma l’assolutismo che regna al suo interno ha tradito lo spirito di partecipazione originario che era il vero ed unico ingrediente del cambiamento. La mia formazione e le mie idee sono sempre state legate alla cultura della sinistra riformista e libertaria”.
Venturino ha spiegato anche perché non ha aderito al Pd: “E’ un grande partito, ma frammentato e ripiegato su logiche di scontro interno che sottraggono energie, credibilità e tempo alla politica praticata per i cittadini e le istituzioni. Il Psi, che ha fatto anche parte di un pezzo della mia giovinezza, è il detentore autentico della storia e della prassi riformista, libertaria e democratica italiana, con un progetto di rinnovamento della classe dirigente locale e nazionale, di difesa di diritti e valori costituzionali, con una presenza ancora diffusa e radicata nei nostri territori”.
Intanto domenica in Sicilia ci saranno le primarie per la scelta del segretario regionale del Pd.A tal proposito il sindaco di Palermo e coordinatore di Mov 139 Leoluca Orlando ha commentato: “La sfiducia dal suo stesso partito al presidente del Consiglio Enrico Letta, sancita dal voto della Direzione nazionale, con la conseguente decisione da parte del capo del Governo di rassegnare le dimissioni, rendono ancor più irrinunciabile la costruzione di un campo politico largo, evitando che a Roma, come nelle singole realtà regionali, prevalga la convinzione che lo spirito delle primarie del dicembre scorso è archiviato e tornano accordi tra apparati a prescindere dalla volontà di elettori”. “Le dichiarazioni del candidato Raciti, – ha proseguito Orlando – che vorrebbe le primarie riservate solo agli elettori del Pd, rappresentano un’ulteriore conferma di preoccupata chiusura ai non iscritti e evidente subalternità a logiche di apparati”. “Ieri sera – ha concluso – il gruppo consiliare del Mov 139 si è riunito e ha deciso di non sottrarsi alla responsabilità di contribuire al processo di cambiamento e parteciperà alle primarie del Pd, primarie che rischiano di essere disertate proprio da quanti potrebbero costituire nuova linfa come invece e’ accaduto nelle primarie nazionali. Speriamo che a noi come a tanti non iscritti ma militanti del centrosinistra venga consentito di esprimere il voto”.