Trapani – Crisi politica: tutti contro tutti

TRAPANI – “Pronti a valutare un’eventuale mozione di sfiducia”. Suonano come un “De profundis” le parole pronunciate ieri mattina dal presidente del Consiglio comunale Peppe Bianco nei confronti del futuro politico-amministrativo del sindaco di Trapani Vito Damiano. Un futuro che sembra segnato inevitabilmente da nubi nere: difficilmente, infatti, il primo cittadino potrà riuscire in una ricomposizione della giunta con il sostegno di una maggioranza in Consiglio comunale.
Il gruppo consiliare di maggioranza relativa che fa riferimento al deputato regionale Paolo Ruggirello e al senatore Antonio D’Alì, e di cui fa parte il presidente Bianco, ha infatti già fatto intendere che ci sono ben pochi margini di manovra. E le ulteriori affermazioni di Bianco, ieri mattina, hanno confermato la situazione: “Non c’era alcuna ragione – ha sottolineato – per giungere a uno strappo. Da questo momento in poi valuteremo atto per atto i provvedimenti dell’amministrazione votando solo quelli che riterremo opportuni per la città”.
La rottura è imputabile alla scelta del primo cittadino di nominare a sorpresa, venerdì scorso, l’assessore all’Ambiente Giuseppe Licata con una mossa criticata proprio dal gruppo consiliare di riferimento di Ruggirello e D’Alì. Quest’ultimo ha anche accusato il deputato regionale Mimmo Fazio, ex sindaco che ricopre anche il ruolo di consigliere comunale, di avere lui imposto la candidatura due anni fa a sindaco di Damiano.
Fazio e D’Alì hanno effettivamente sostenuto l’elezione dell’attuale primo cittadino, ma il parlamentare siciliano quasi subito mostrò segni di rottura sino a ritirare la sua fiducia. “Al contrario del senatore – ha commentato Fazio – che per mero calcolo politico ha sostenuto questo sindaco, dopo averlo indicato e avallato, io fin da subito ne ho preso le distanze. Non lo rivendico come un merito, ma come un dato oggettivo che oggi mi da ragione dell’essere all’opposizione”.
Il Partito democratico è pronto a sfruttare questo clima di incertezza ed è uscito allo scoperto: “Da tempo – ha precisato il capogruppo del Pd, Enzo Abbruscato sosteniamo – che l’attuale amministrazione è incapace di portare avanti i veri problemi di questa città. Se la maggioranza che ha sostenuto fino a questo momento il sindaco Damiano dovesse ripensarci, potremmo discutere per farla convergere sulla nostra eventuale e molto probabile mozione di sfiducia”.
Il Pd però ha anche aperto alla possibilità di condividere con Damiano un programma di diversi punti programmatici, per cui la sa posizione rimane abbastanza ibrida.
 

Schieramenti divisi all’interno. Anche fra i banchi dell’opposizione visioni differenti del prossimo futuro

TRAPANI – In realtà neanche l’opposizione è pienamente unita. Gli strappi provocati nelle scorse elezioni comunali non si sono mai sanati. La dimostrazione è che oggi il gruppo consiliare di Sel, Sinistra ecologia e libertà, è pronto a fare la sua strada.
“Il sindaco Damiano – hanno scritto in una nota – si dimetta subito e prenda atto dell’incapacità politica e amministrativa della sua maggioranza nel dare risposte adeguate alle esigenze e ai bisogni dei trapanesi”. Sel inoltre ha detto “No” anche alla proposta del Pd e agli otto punti programmatici da proporre al sindaco per portare avanti un governo di scopo.
Nel frattempo cinque comitati cittadini “Trapani Viva&Civile”, “Grazie Sodano”, “Coordinamento 9 dicembre”, “Trapani… è” e “Villa Rosina” hanno chiesto le immediate dimissioni del sindaco e dei consiglieri comunali.