Cefop ancora nel mirino: spese incontrollate anche per avvocati, viaggi e pubblicità

PALERMO – Cefop, atto secondo. Lo storico ente di formazione, da tempo in gestione straordinaria dopo gli scandali che hanno travolto il settore e che lo hanno visto sull’orlo del fallimento, torna alla ribalta ancora per le sue spese. Secondo quanto sostenuto dal deputato regionale del Pds-Mpa, Giovanni Greco, risulterebbero esborsi dell’ente per un valore di 2 milioni di euro in appena tre mesi, cioè da ottobre a dicembre scorsi. Troppi, a prima vista, secondo il parlamentare che ha deciso quindi di portare alla ribalta dell’Ars la questione presentando un’interrogazione: “Indentiamo conoscere nel dettaglio a quali attività di gestione straordinaria siano ascrivibili le spese sostenute dal Cefop in amministrazione giudiziaria nel corso degli ultimi mesi del 2013” precisa il deputato regionale.
 
Da considerare che siamo in presenza del più grande ente di formazione siciliano. Tra “taglio e cucito” dei finanziamenti comunque questo ente solo per la seconda annualità dell’Avviso 20, ha incassato circa 17 milioni di euro. Quasi trenta milioni in due anni, dal 2012. E’ chiaro quindi che siamo in presenza di una struttura che rappresenta da sola circa il 20 per cento della formazione siciliana.
 
A destare sospetto i soldi, forse troppi, che sono andati via alla fine dello scorso anno, nonostante ci siano un’amministrazione giudiziaria da cui quindi ci si aspetta il massimo rigore nei conti. Si parla di “spese incontrollate” per avvocati, viaggi e pubblicità. “Riteniamo opportuno – aggiunge Greco – un chiarimento in ordine all’effettiva necessità di tali spese, alla luce della grave situazione di inadempienza che l’Ente ha nei confronti dei numerosi lavoratori a cui si aggiunge il già avvenuto licenziamento di alcune centinaia di operatori. Attraverso l’interrogazione vogliamo comprendere lo stato reale delle cose. Inoltre – conclude Greco – desta qualche perplessità il riferimento a spese di soggiorno in strutture ricettive di lusso, nonché la voce ‘ricariche carte prepagate’, tutte intestate ai Commissari straordinari ed al Direttore generale per cifre talvolta considerevoli”.
I commissari hanno già fatto sapere di portare avanti il loro lavoro con la massima attenzione ai conti dell’ente, precisando che tute le spese sono state rendicontate e approvato dallo Stato. I costi eccessivi per spese legali? Sono legate a parcelle di avvocati che stanno difendendo l’ente dalle tante citazioni per cause di dipendenti oramai licenziati.
 


L’approfondimento. Una storia di ordinaria “follia” gestionale
 
La storia del Cefop è risaputa: il grande ente è finito nell’occhio del ciclone nel tritacarne della formazione. Il presidente della Regione Rosario Crocetta non ha risparmiato mai critiche mettendo in evidenza come i conti del passato, prima quindi della decisione di porre l’ente in amministrazione giudiziaria, fossero poco chiari. Il Cefop, a cavallo tra il 2011 e il 2012 quando insieme a tutti gli altri enti si ritrovò con le attività formative bloccate, finì sotto accusa in merito al “cattivo” utilizzo delle risorse relative alla Cassa integrazione guadagni in deroga (Cigd). Insieme al più grande ente siciliano furono citati l’Ecap Palermo, lo Ial Sicilia, l’Aram e l’Enfap Sicilia. Emergerebbe, dal dossier depositato presso la Procura della Repubblica di Palermo, un’indebita fruizione del trattamento previdenziale. Una sorta di doppia spesa percepita nello stesso periodo per il personale che avrebbe determinato un danno di almeno otto milioni.