Fra i 1.800 dirigenti regionali, lo ripetiamo, ve ne sono tantissimi bravi e onesti ma, vedi caso, non vengono sistemati nei posti di responsabilità, perché non intendono fare compromessi che invece sono abituali per tutti quelli che dovrebbero far camminare i procedimenti in direzioni poco convenevoli o fermarne altri con intenzioni altrettanto poco convenevoli.
Qui va rilevata come l’alta burocrazia regionale abbia rovinato la Sicilia. Finalmente anche il neo-presidente Matteo Renzi, appena fiduciato dalle Camere, ha messo fra i quattro punti urgenti ed essenziali del proprio Governo la profonda riforma della burocrazia, con la trasformazione dei contratti dei dirigenti a tempo determinato e con l’obbligo di non restare nella posizione per più di un quinquennio.
Quest’ultima condizione in Sicilia non esiste perché il turn over tra diversi dirigenti è frequente, ma il risultato è il medesimo: inefficienza, inefficienza e inefficienza.
Nella Regione, vi è una coltre di nebbia che copre una fanghiglia nella quale restano impaludati i siciliani che hanno necessità di chiedere i servizi.
Invece, politici e burocrati hanno i loro armadi intasati di scheletri, salvo molti di loro che possono tenere gli armadi aperti.
Quando si è condizionati da possibili minacce e ricatti nessuno può fare il proprio dovere. Ecco che chi si trova in queste condizioni deve uscire dalla burocrazia e dalla politica.
In Sicilia, è necessario ritornare all’ordinaria amministrazione, non ci vogliono atti straordinari, ma solo persone oneste e capaci di rimettere il convoglio sui binari dopo il deragliamento di questi ultimi anni.
Se non funziona la burocrazia la spesa pubblica è inefficiente, la macchina economica è inceppata. La madre di tutte le riforme è quella che inserisca nella macchina pubblica forti dosi di merito e responsabilità. Senza tali valori il declino della Sicilia diventa inarrestabile con un depauperamento di ricchezza e un aumento della disoccupazione che fa star malissimo vasti ceti della popolazione.
La svolta del governo nazionale attende risultati, ma almeno c’è stata. In Sicilia tutto tace. A quando il commissariamento della Regione? Speriamo presto. Basta sperperare risorse pagando stipendi ai parassiti.