Trasloco in una nuova casa? Conviene cambiare operatore per la linea Adsl

Il trasloco è sicuramente tra le situazioni più stressanti che si possano affrontare: le decisioni da prendere sono molte, senza contare il legame affettivo che ci legava alla vecchia casa e agli oggetti che inevitabilmente dovremo abbandonare.
 
Una certezza, però, c’è: conviene trovare le tariffe adsl più economiche  e cambiare operatore, piuttosto che chiedere al vecchio il trasloco della linea.
 
È quanto emerge dall’ultimo studio dell’Osservatorio SuperMoney, unico portale accreditato Agcom per la comparazione delle tariffe di Linkem , Fastweb, Telecom e degli altri operatori del settore.
 
L’Osservatorio ha infatti analizzato i contratti di alcuni operatori di telefonia fissa e in particolare le parti relative ai costi per il trasloco della linea e per il passaggio ad un altro operatore.
Gli operatori presi in considerazione sono quelli più diffusi nel Paese: Telecom Italia, Fastweb, Tiscali, Vodafone, Teletu e Infostrada.
 
I dati emersi mostrano che, in caso di trasloco, cambiare operatore costa circa la metà rispetto al trasloco della linea: in media, 35 euro contro 70 euro.
In particolare, Telecom Italia e Infostrada sono gli operatori che fanno pagare di più per effettuare il trasloco delle linea: il costo dell’operazione è di 73,2 euro.
 
Bisogna però sottolineare, che a fronte di questo costo leggermente più elevato, l’operazione viene effettuata in tempi abbastanza brevi: 10 giorni lavorativi per Telecom Italia e 30 giorni lavorativi per Infostrada.
 
 
Per quanto riguarda i costi per effettuare il passaggio alla concorrenza, invece, Telecom e Infostrada sono gli operatori che applicano il prezzo più basso: 35,18 euro e 35 euro, rispettivamente.
 
Al contrario, l’operatore più caro è Fastweb, con 51,97 euro di spesa per attivare una linea Adsl con un altro operatore.
 
Attenzione, però, perché non è tutto oro quel che luccica: se si è sottoscritto il contratto aderendo ad una promozione, la decisione di rescinderlo anticipatamente potrebbe costarci molto cara. In questi casi, infatti, è previsto il pagamento di penali che vanificherebbero il risparmio ottenuto cambiando operatore.
 
Quando si sottoscrive un contratto in promozione, infatti, solitamente si garantisce all’operatore una “fedeltà” di almeno 24 mesi: in caso di recesso anticipato, quindi, si dovrà restituire il modem concesso in comodato d’uso (e attenzione a rispettare i tempi, perché altrimenti scattano ulteriori e salate penali!), ma anche i costi di attivazione e gli eventuali bonus previsti dalla promozione.
 
Ad esempio, se l’attivazione dell’offerta costava una certa cifra, ma in promozione era gratuita, rescindendo il contratto anticipatamente si dovrà pagare quella cifra.
 
È quindi opportuno verificare con particolare attenzioni le condizioni del contratto prima di decidere di cambiare operatore, come afferma anche Andrea Manfredi, Amministratore Delegato di SuperMoney: “Diversa è la questione del costo per il recesso o la disattivazione della linea. Secondo quanto previsto dell’art. 1 comma 4 della Legge 40/2007, meglio nota come la lenzuolata di Bersani, questo contributo non è legittimo se non è esplicitamente specificato sui contratti”.
 
 
“Attenzione quindi a non spendere più del dovuto – conclude Manfredi – Verificate con attenzione quale sia, numeri alla mano, la migliore opzione per le vostre tasche.
 
Sfruttare la concorrenza tra gli operatori è sempre un vantaggio, purché si proceda con consapevolezza. Leggete bene i contratti e non esitate a contestare ogni addebito non dovuto”.