L’Europa ci bacchetta, prima la Sicilia

Italia richiamata dall’Europa più di cento volte non solo con le 119 procedure d’infrazione avviate dalla Commissione per violazione del diritto dell’Unione o per mancato recepimento delle direttive europee. Ci sono pure i richiami, come quello conseguente al primo rapporto europeo sulla corruzione nella pubblica amministrazione che ha visto l’Italia ai primi posti. In questo settore la Sicilia ha una grossa fetta di responsabilità soprattutto per la mole contributi europei frodati. In occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei Conti Sicilia, lo scorso sabato, è emerso, infatti, che nel 2013 sono state depositate 29 citazioni a carico di privati destinatari di contributi pubblici nazionali o regionali e comunitari, prevalentemente nel settore agricolo e zootecnico (Pac), per fondi strutturali (Feoga) e orientamento (Fesr). Ma ci sono pure i ritardi nel pagamento dei debiti della Pa, i processi lunghi e le carceri affollate.